L’Iran cerca acquirenti per quattro grandi forniture di benzina

Alireza Zeighami, viceministro per il petrolio, ha detto che il paese ha messo sul mercato quattro grandi forniture di benzina da vendere prima della fine dell'attuale anno iraniano (20 marzo).
“I paesi confinanti hanno la priorità fra gli acquirenti”, ha detto il funzionario.

La Compagnia nazionale per la raffinazione e la distribuzione del petrolio (NIORDC) ha dato il permesso per la vendita di un miliardo di litri di benzina.
Il direttore della Compagnia ha affermato che per i paesi confinanti e per altri paesi del Golfo Persico è conveniente comprare benzina dall'Iran.
Zeighami ha confermato che i negoziati con i paesi vicini sono già cominciati e che alcuni prodotti derivati dal petrolio vengono già esportati in Iraq.
Il funzionario aveva detto in precedenza che la Repubblica islamica aveva firmato accordi con l'Armenia e con l'Afghanistan per l'esportazione di benzina e di gasolio in quei paesi.
Il viceministro ha poi aggiunto che l'Iran non farà sconti ai suoi vicini.

La centrale irachena di Al Sadr, costruita dall’Iran, pronta all’avvio

Mohammad Behzad, viceministro dell’energia, ha detto che la centrale elettrica di Al Sadr, situata in Iraq ma costruita dall’Iran, è pronta a entrare in funzione.
Il funzionario ha affermato che la prima unità di questo impianto da 324 MW è stata completata ed è in attesa del combustibile, mentre la seconda unità entrerà in funzione tra 45 giorni.

L’esportazione di energia elettrica dall’Iran verso l’Iraq aumenterà ; la Repubblica islamica è pronta a costruire altre undici centrali e nuove linee di trasmissione fino a 2 GW.
“Attualmente”, ha aggiunto Behzad, “stiamo esportando 750-800 MW, ma con la costruzione della linea d’alimentazione da 400 KW di Karkheh Al-Amarah il totale dell’energia esportata in Iraq supererà la potenza di un GW.”
Il progetto della linea di Karkheh Al-Amarah è sviluppato dalla compagnia iraniana Tavanir.
Bezhad ha aggiunto che il Ministero iraniano dell’energia sta pianificando la fornitura di elettricità al Libano tramite l’Iraq e la Siria.
A parte l’Iraq, la Repubblica islamica esporta energia in molti altri paesi tra cui l’Afghanistan, l’Azerbaigian, il Pakistan e la Turchia, mentre ne importa dall’Armenia e dal Turkmenistan.
L’Iran ha anche firmato accordi con l’India nel 2010 per la costruzione congiunta di centrali elettriche e per lo scambio di energia tra i due paesi.
L’accordo tra Teheran e Nuova Delhi prevede infatti la costruzione di nuovi impianti nei due paesi e lo scambio di circa 6.000 MW di energia elettrica.

(fonte: agenzia IRINN)

Artisti stranieri mettono in mostra la loro visione dell’Iran

Artisti stranieri mettono in mostra la loro visione dell’Iran

Artisti iraniani e stranieri partecipanti al simposio internazionale di pittura intitolato “Da Persepoli al Golfo Persico” hanno esibito le loro opere nella città meridionale di Bandar Abbas.

Un gruppo di 18 artisti, iraniani e provenienti da altri paesi, ha compiuto un viaggio di dieci giorni partendo da Shiraz, dove ha visitato Persepoli, Pasargade e i mausolei di Sadi e di Hafez; gli artisti si sono recati successivamente sull’isola di Qeshm, nel Golfo Persico, dove hanno messo su tela le loro impressioni.

Gli artisti hanno dipinto oltre 50 quadri e li hanno messi in mostra alla Galleria Kurosh Garmsari del centro culturale Tuba di Bandar Abbas. La collezione verrà poi trasferita alla Vahdat Hall di Teheran.
Stanislav Cerny, Gyorgy Dolan, Istvan Eross, Claudio Foradori, Mark Meurisse, Peter Pollag, Françoise Rohmer, Kristian Szabo e Jana Trnka sono i pittori invitati al simposio, provenienti da vari paesi tra cui l’Italia, la Francia, la Svizzera, la Slovacchia e il Messico.

Anche gli artisti iraniani Faraneh Jalalizadeh, Dariush Hosseini, Khosrow Khosravi, Shima Khashkhashi, Karim Nasr e Reza Hedayat si sono uniti al gruppo.
Il sig. Homayun Amirzadeh, direttore del dipartimento di cultura e osservanza islamica di Hormozgan, considera il simposio come l’occasione migliore per far conoscere Hormozgan al mondo intero.

L’Iran, grazie alla varietà della sua cultura e dei suoi paesaggi, è nella posizione migliore per trasmettere un messaggio di pace e di amicizia tramite l’opera dei pittori.
L’evento, cosponsorizzato dalla Fondazione Rudaki e dal dipartimento di cultura e osservanza islamica di Hormozgan, è stato organizzato per celebrare la città millenaria di Persepoli e per presentare al mondo il Golfo Persico non con l’immagine distorta che ne danno i paesi arabi.

I pittori iraniani e stranieri del simposio parteciperanno a una sessione collaterale in programma alla Vahdat Hall.

Vivaldi celebrato a Teheran

La rivista letteraria “Bokhara”” ha onorato il compositore barocco Antonio Vivaldi durante la sua 76ma sessione nella capitale iraniana. La sessione, sponsorizzata dall'Ambasciata d'Italia, si è svolta nell'Istituto ““Pietro Della Valle”” di Teheran.

Durante la riunione Luciana Ipiliti, esperta di musica, ha parlato di Vivaldi e dell'influenza di Venezia nella storia dell'arte.

Ha detto che Venezia è stata fonte d'ispirazione non solo per poeti e pittori, ma anche per i musicisti di tutte le epoche.

L'esperta ha inoltre parlato del capolavoro di Vivaldi, Le Quattro Stagioni, e della sua composizione.

Anche il musicista Alberto Beradanini ha parlato brevemente della vita e delle opere del compositore.

Per concludere l'evento i chitarristi Kaveh Afshar e Neda Samavati hanno eseguito tre pezzi basati sulle Quattro Stagioni.

Il virtuoso Keyvan Saket ha eseguito l'Allegro, accompagnato al pianoforte da Behnam Abolqasem.

Antonio Lucio Vivaldi (1678-1741) nacque a Venezia e fu sacerdote, compositore e suonatore di violino; è considerato uno dei maggiori compositori barocchi e l'influenza che esercitò durante la sua vita si estese a tutta l'Europa.

Vivaldi è celebre soprattutto per i suoi concerti per violino, oltre che per le musiche sacre. La sua opera più celebre è la serie di concerti per violino intitolati Le Quattro Stagioni.

L’OPEC non può agire, ci vuole più chiarezza

I disordini in Medio Oriente e il prezzo del petrolio in aumento hanno creato una situazione troppo instabile affinché l'OPEC possa agire: questa è l'opinione di Mohammad-Ali Khatibi, il responsabile iraniano dell'organizzazione.
Khatibi ha aggiunto: “Tutto è alquanto incerto e abbiamo bisogno di una situazione stabile e di dati precisi su quanti barili siano stati persi, poi saremo in grado di agire.”

“Abbiamo bisogno di una situazione stabile per valutare l'impatto di questi avvenimenti sul mercato: l'OPEC non può decidere giorno per giorno.”

I disordini politici in Medio Oriente e nell'Africa del Nord si stanno diffondendo rapidamente in altri paesi e “l'OPEC non può far nulla circa questi problemi di carattere politico”.

Khatibi, tuttavia, ha aggiunto che l'OPEC sta immettendo sul mercato un'offerta di greggio superiore alla domanda.

Ha detto inoltre che l'impatto psicologico delle rivolte in Medio Oriente e nell'Africa mediterranea è la ragione principale dell'aumento del prezzo del petrolio.

La rivolta in Libia e l'intensificarsi delle sommosse nei paesi vicini hanno contribuito pesantemente a spingere il prezzo del brent a oltre 102 dollari al barile. Secondo gli esperti, anche le proteste antigovernative in Algeria, in Giordania e nello Yemen hanno contribuito all'aumento del prezzo.

L'Iran detiene la presidenza di turno dell'OPEC, ma il suo ministro è rimasto lontano dai colloqui tra produttori e consumatori nella capitale saudita Riyadh.

Massoud Mirkazemi, il ministro iraniano del petrolio, ha detto il 6 febbraio scorso che non è necessaria una riunione d'emergenza dei paesi membri dell'OPEC, anche se il prezzo dovesse arrivare a 120 dollari al barile.

Ha detto: “Non vedo la necessità di convocare una riunione d'emergenza in tempi brevi.”
“Finora non è giunta la richiesta di un meeting urgente da nessuno degli stati membri.”

L'OPEC, l'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, ha programmato la prossima riunione ordinaria per giugno; la presidenza è attualmente detenuta dall'Iran.
(Fonte: Reuters)