Expo 2015: debutta il padiglione iraniano

La proposta di New Wave Architecture per il Padiglione iraniano per Expo Milano 2015 è un'architettura ispirata alla visione astratta della struttura di un organismo naturale, un albero, che nella sua essenza è completamente autosufficiente e sostenibile.

Il Padiglione dell'Iran vuole quindi essere la rappresentazione seducente dell'antica civiltà iraniana con la sua arte, il carattere storico, la sua cultura in connessione all'agronomia, al cibo ed alla tecnologia del presente. Principio ideativo del padiglione è quello di definire forme riconoscibili che sappiano sottolineare il suo carattere peculiare, pur mantenendone i bordi indefiniti e sfumati per integrarlo senza divisioni nette nello spazio Expo.

Allo stesso tempo, gli elementi architettonici sono studiati secondo linee d'inclinazione ottimali per assorbire la maggior quantità possibile di luce solare e l'accessibilità avviene secondo la configurazione gerarchica degli spazi e degli elementi che si rifanno a quelli fondamentali del giardino persiano: luce naturale, acqua e alberi.

Il programma funzionale è stato sviluppato a partire dalle necessità volumetriche rappresentate in un semplice parallelepipedo, poi conformato in moduli che seguono le restrizioni normative del sito. A questi ultimi sono stati attribuiti gli aspetti funzionali e le qualità spaziali appropriate all'ulteriore organizzazione condotta con il proporzionamento scalare, l'orientamento e il posizionamento migliore per seguire l'arco solare e i movimenti, anche visivi, degli utenti.

Nel configurare gli elementi viene rotto l'asse di percorrenza principale ma conservata un'organizzazione spaziale gerarchica che identifica in modo formale le aree d'accesso, le quali gradualmente conducono all'interno del padiglione. Le strutture di connessione verticale si trovano in più punti del padiglione pensato per essere attraversato secondo percorsi differenziati tra giorno e notte: i visitatori sperimentano varie attività ed eventi a seconda del momento della loro visita.

Le quattro principali zone climatiche dell'Iran sono proposte nelle forme di quattro elementi strutturali del padiglione, come destinazione del cammino dei visitatori. Essi rappresentano la cultura, le tecniche raggiunte nella produzione di cibi organici e nell'allevamento attraverso media digitali, immagini tridimensionali e istallazioni.

Il primo piano è organizzato come corte del cibo e permette la visione panoramica dell'intorno che si amplia ulteriormente raggiungendo la copertura verde dove è prevista una serie di eventi ed incontri notturni.

Fonte: italiaambiente

Anastasi verso l’Iran al posto di Velasco

Con l'addio di Julio Velasco da ct iraniano e il viaggio verso la “sua Argentina”, la nazionale iraniana volta pagina e adesso ci sarebbe l'accordo, secondo quando riporta il Teheran Times, con il tecnico Andrea Anastasi, ex commissario tecnico azzurro.

Valzer di panchine con nomi eccellenti alla vigilia dei mondiali di volley, che si disputeranno in Polonia dal 30 agosto al 21 settembre. La storia inizia ai primi di febbraio con l'addio di Julio Velasco da ct iraniano, l'uomo che di fatto lancia questo paese nel gotha della pallavolo mondiale, e il viaggio verso la “sua” Argentina.

La federazione, quindi, punta su un altro ct ex Italia per ben figurare nel prossimo torneo iridato. L'allenatore originario di Poggio Rusco è reduce da una buona esperienza sulla panchina della Polonia dove vince la Fivb Volleyball World League nel 2012 e la medaglia di bronzo nella Coppa del Mondo 2011.

Il diretto interessato, però, ancora frena e vuole ottenere garanzie: “Non ho ancora firmato per diventare il nuovo allenatore dell'Iran, siamo in trattative ed è una sfida che accetterei molto volentieri anche perché sono una squadra davvero interessante”. E sempre in merito al suo possibile approdo sulla panchina della nazionale iraniana di pallavolo maschile al posto di Julio Velasco aggiunge: “Io ho fatto delle richieste tecniche ben precise – sottolinea il coach italiano – per me fondamentali per lavorare al meglio e ottenere risultati. Loro adesso dovranno decidere se accettarle o meno, penso che entro la prossima settimana si saprà qualcosa”.
Volley, Anastasi verso l'Iran al posto di Velasco
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Intanto dall'altra parte del pianeta Julio Velasco lavora per costruire un'Argentina vincente con l'obiettivo Olimpiadi di Rio 2016. Il ritorno a casa del figliol prodigo fa commuovere appassionati e non, Velasco è il guru dell'Italia dei fenomeni e di altri interessanti “miracoli” sotto rete. Ora è chiamato alla missione più importante: fare grande la nazionale del paese di origine. Durante la presentazione ufficiale, nei giorni scorsi, sfiorate addirittura le lacrime: “E' un lusso e un onore essere l'allenatore dell'Argentina. Volevo davvero esserlo e sono molto entusiasta di questa possibilità “, spiega Julio Velasco con la maglia biancoceleste in mano. Un Velasco commosso, allenare la nazionale del suo paese è un sogno che si avvera.

Il tecnico poi sottolinea: “Mi passa tutta la mia vita pallavolistica in testa in questo momento. L'idea principale è che la gente sarà orgogliosa di questa squadra”. E come nel suo stile dice: “Non prometto risultati, ma un ottimo lavoro. Voglio che si trasmetta lo spirito di gruppo, che si giochi sempre per la maglia. Dobbiamo sentire tutti una grande responsabilità “.

Nella rassegna iridata l'Iran, nella prima fase, giocherà a Cracovia nel cosiddetto girone di ferro proprio contro l'Italia di Berruto, Francia, Belgio e due nazionali che otterranno il pass dai tornei di qualificazione della confederazione nord e centro America. Mentre l'Argentina, attualmente settima nel ranking mondiale della Federazione internazionale, se la vedrà con i padroni di casa della Polonia, Serbia, Australia e Venezuela.

Fonte: La Repubblica

Nioc verso nuovi contratti su petrolio

Nioc verso nuovi contratti su petrolio

I futuri contratti petroliferi iraniani in via di elaborazione in questi mesi saranno ”totalmente differenti dagli attuali buy back e molto, molto vicini a quelli riconosciuti internazionalmente nel mondo”:

lo ha detto il capo del Comitato creato nel ministero del Petrolio iraniano per riformare i contratti di estrazione del greggio, Seyyed Mehdi Hosseini. ”Stiamo tentando di essere più vicini a quei contratti” internazionali, ha aggiunto Hosseini.

Fonte: Ansa

Vittorio Storaro al 32° Festival cinematografico Fajr

Vittorio Storaro, vincitore fra l'altro di tre premi Oscar quale autore della fotografia cinematografica dei film “Apocalypse Now” diretto da Francis Coppola,”Reds” diretto da Warren Beatty

e “L'Ultimo Imperatore”” diretto da Bernardo Bertolucci, è stato l'ospite d'onore della sezione internazionale del 32″° Festival cinematografico Fajr.

Nell'ambito del Festival, Storaro ha tenuto un seminario presso la Casa degli Artisti di Teheran, basato sul suo ultimo libro “L'arte della cinematografia”, che intende sottolineare la fondamentale importanza dell'autore della cinematografia in tutti i film realizzati nel mondo nell'arco di un secolo.

Il 4 febbraio, nel corso della cerimonia di premiazione della sezione internazionale del festival cinematografico, egli ha ricevuto un riconoscimento speciale alla carriera alla presenza del Vice Ministro della Cultura e della Guida Islamica, Hojjatollah Ayyubi.

Nel 2011/2012, Vittorio Storaro ha collaborato con il regista iraniano Majid Majidi alla realizzazione del film “Muhammad” dedicato alla vita del Profeta Maometto, che uscirà prossimamente.

fone: Sito dell'ambasciata italiana in Iran

Vittorio Storaro, vincitore di tre Oscar, terrà un seminario al Festival di Fajr

Vittorio Storaro, direttore della fotografia tre volte premio Oscar, terrà un seminario al 32mo Film Festival di Fajr in febbraio.

Il workshop è previsto per il 2 febbraio, un giorno dopo la cerimonia d'inaugurazione del festival, che è l'evento più importante nell'ambito del cinema iraniano.

Solo i membri della Casa del Cinema saranno autorizzati a partecipare al workshop.

Nel 2003, un sondaggio condotto dalla International Cinematographers Guild, ha eletto Storaro come uno dei dieci cineasti più influenti della storia.

Storaro, 74 anni, ha collaborato con molti registi importanti, tra cui Bernardo Bertolucci, Francis Ford Coppola e Warren Beatty.

Ha vinto il suo primo Oscar per il film americano “Apocalypse Now”, diretto da Francis Ford Coppola nel 1979. Ha inoltre ricevuto premi Oscar per “Reds” nel 1981 e “L'ultimo imperatore” nel 1987. Inoltre, ha ottenuto una candidatura agli Oscar per la sua collaborazione in ” Dick Tracy ” nel 1990.

Il Festival del Cinema di Fajr si terrà a Teheran dall'1 all'11 febbraio.