“il Profeta Muhammad” di Majidi verrà proiettato nel 2014

Il kolossal religioso sul profeta Muhammad (as), prodotto dal famoso regista iraniano Majid Majidi verrà proiettato nel 2014.

“Mentre ci sono 250 film su Gesù Cristo, 120 film su Mosè, 80 circa gli altri profeti e 40 film su Buddha, c'è solo 'il Messaggio' dedicato alla vita del profeta Muhammad”, ha detto Majid.

La recente interpretazione cinematografica di Majid, che è attualmente in fase della post-produzione, si concentra sulla vita dell'Inviato di Dio(as) dalla sua infanzia fino alla sua profezia.

Per descrivere la storia nel modo più accurato possibile, i documenti storici e i fatti, sono stati compilati con l'aiuto di studiosi musulmani, storici e religiosi provenienti da diversi paesi musulmani, tra cui Iran, Marocco, Tunisia, Libano, Iraq e Algeria.

L'italiano Vittorio Storaro, direttore della fotografia italiano e vincitore di tre premi Oscar ha inoltre contribuito a questo grande progetto.

Majid Majidi è un acclamato regista iraniano, produttore cinematografico e sceneggiatore i cui film hanno toccato molti temi e generi, vincendo numerosi premi internazionali.

Fonte: Irib in italiano

Il film Nader e Simin al Festival di Hong Kong

Il film iraniano Nader e Simin: una separazione, vincitore dell'Orso d'oro, è stato invitato al Festival cinematografico internazionale di Hong Kong.

Questo dramma familiare, tra i titoli di maggior successo della Berlinale 2011, ha attirato l'attenzione degli organizzatori della kermesse di Hong Kong. Il festival si terrà nella città cinese dal 20 marzo al 5 aprile prossimi.

Il film, interpretato da Leila Hatami e Shahab Hosseini, racconta le vicende di una coppia che sta divorziando e che deve affrontare il problema dell'affidamento del figlio.

Il festival proporrà retrospettive del celebre regista iraniano Abbas Kiarostami e dei registi cinesi Jia Zhangke e Kuei Chih-Hung.

Nader e Simin: una separazione ha vinto l'Orso d'oro come miglior film durante la recente edizione del Festival di Berlino, mentre il cast ha vinto l'Orso d'argento per il miglior attore e la migliore attrice.

L'Hollywood Reporter ha scritto che la pellicola iraniana vincitrice a Berlino potrebbe comparire nella rosa dei film stranieri candidati all'Oscar dell'anno prossimo.

Film iraniano-polacco sugli emigranti ‎polacchi durante la II Guerra

L'Iran e la Polonia hanno raggiunto un accordo per produrre un film incentrato sull'immigrazione polacca in Iran durante il secondo conflitto mondiale.

E' stato annunciato che annunciato sabato in un comunicato stampa che il regista iraniano Khosro Sinaii dirigerà Winter Train in collaborazione con un produttore polacco. Secondo l'accordo, il cast e lo staff tecnico saranno forniti da entrambi i paesi in base al loro potenziale per la realizzazione della pellicola.

Le riprese avverranno in entrambi i paesi e dovrebbero essere completate entro un anno. Pytlak, rappresentante culturale della Polonia, ha detto che la Polonia farà del suo meglio per la realizzazione del film, il cui scopo è testimoniare un avvenimento storico molto importante.

La II Guerra mondiale fu devastante per la Polonia: non solo la popolazione ebraica del paese venne quasi completamente annientata, ma anche milioni di polacchi non ebrei morirono. Buona parte della popolazione fu costretta a fuggire dalla patria per cercare rifugio in altri paesi, tra i quali l'Iran.

Rafi Pitts giurato all’International Film Festival di Edimburgo

Un posto a sedere tra i grandi nomi del cinema e dell'arte contemporanea: affianco alla storica bond girl Britt Ekland, al regista Mike Hodges, e al curatore del MOMA di New York Laurence Kardish, sederà per la prima volta il regista iraniano Rafi Pitts a far parte della selezionata giuria dell'International Film Festival che si terrà ad Edimburgo dal 16 al 27 giugno.

Alla rassegna, inaugurata nel 1993 in omaggio al regista britannico Michael Powell, prenderanno parte film rigorosamente britannici di cui verranno giudicati originalità e immaginazione. Nel 2009 il premio intitolato a Powell venne vinto da Duncan Jones debuttante con il suo ““Moon””; quest'anno, invece, in gara ci sarà anche un film dello stesso Pitts, un thriller impetuoso come è stato già definito dalla critica: il suo ““Hunter”” racconta di un killer che ammazza due poliziotti a caso, per consumare una sorta di vendetta personale quanto irrazionale, prima di fuggire in una foresta dove verrà raggiunto e ucciso a sua volta dagli agenti.

Magnetico e sorprendente, il film di Pitts tiene lo spettatore incollato alla poltrona dalla prima sequenza fino all'ultimo sparo di pistola, sicuramente uno dei candidati alla vittoria del trofeo finale.

L’Italia nomina Kamran Shirdel Cavaliere della Croce

L’Italia nomina Kamran Shirdel Cavaliere della Croce

Il regista e documentarista Kamran Shirdel è stato recentemente insignito del titolo di Cavaliere della Croce, il più alto grado previsto dall’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (spesso abbreviato OMRI), secondo solo a quello del Presidente della Repubblica che ne è a capo.

Nato a Teheran 70 anni fa e padre di una parte del cinema iraniano moderno impegnato socialmente, Kamran Shirdel è il primo regista iraniano in assoluto ad essere omaggiato della prestigiosa medaglia italiana riservata a personalità che si distinguono per i loro eccelsi contributi nel campo della letteratura, dell’economia, della musica, dei servizi pubblici e della filantropia.

La premiazione è avvenuta nei giorni scorsi a Teheran, presso l’Ambasciata Italiana: durante la sua brillante carriera, infatti, Shirdel ha avuto il merito di esportare in Iran il neo-realismo del cinema italiano educando i cinefili più fini ai grandi capolavori di Federico Fellini, Michelangelo Antonioli, Pierpaolo Pasolini e Francesco Rosi. Cresciuto artisticamente con le letture di Kafka, Ernest Hemingway, Erskin Caldwell, William Faulkner, Andre Gide, Tolstoi, Dostoievski e Saint Exaupry, le cui opere venivano tradotte in farsi, Shirdel una volta arrivato in Italia conosce da vicino la scuola realistica e neorealistica della letteratura italiana e si lascia conquistare dallo stile asciutto di Verga e Pirandello, ma anche di Alvaro, Cassola, Pavese e Sciascia.

Per il cinema di casa propria, invece, il regista iraniano, il cui talento è riconosciuto a livello internazionale, ha tracciato la strada per un genere di documentario critico e sociale; i suoi film sono stati proiettati a molti festival in tutto il mondo e ha ricevuto numerosi premi internazionali.

Tra le sue opere si ricordano invece ““Morning of the 4th Day””, ““Mirror””, ““The Night It Rained”” e ““Simin””. Sua anche la fondazione del Festival dei Film – documentari di Kish, noto con l’acronimo KIDFF e rampa di lancio di molti registi emergenti.