In corso a Tehran una mostra di tradizionali copricapo

Si sta tenendo in questi giorni a Teheran, presso la sala del monumento cagiaro Khanat, a sud della capitale, una delle più grandi e spettacolari esibizioni di copricapo tradizionali mai vista, in uno spazio fieristico che ospita ben 130 stand e 155 artisti provenienti da ogni parte del Paese.

Mostra di colori e stoffe pregiate che vengono offerte ai visitatori secondo un prezzo scontato del 30% rispetto a quello di listino normalmente applicato nelle botteghe artigianali, una ragione in più per raggiungere piazza Amin us-Sultan dove si tiene l'evento.

Tra gli stand, inoltre, è possibile ammirare dal vivo almeno una sessantina di artisti che ricamano i propri copricapo direttamente sul posto, mostrando le proprie tecniche e svelando parte dei propri segreti.

Una grande esibizione destinata a fare il pieno di pubblico secondo quanto annunciato in conferenza stampa anche dal deputato iraniano all'Organizzazione del Turismo e della Tutela Culturale, Tahmineh Daniali, il cui dipartimento si occupa proprio di salvaguardare le espressioni culturale antiche del Paese, tra cui, appunto, la produzione manifatturiera dei copricapo tradizionali.

A lato dell'evento, anche varie esibizioni musicali e cinematografiche a tema.

La compagnia Shahriar Tandis e Peykare a salvaguardia dell’arte iraniana

A riparo dall'oblio del tempo e dall'erosione degli agenti atmosferici, abili artigiani che hanno a cuore l'arte iraniana lavorano nei laboratori del villaggio di Amirieh riproducendo fedelmente opere d'arte che altrimenti sfuggirebbero alla memoria di molti.

Così, da quindici anni, la compagnia internazionale Shahriar Tandis and Peykare finanzia interamente, e senza alcun patrocinio governativo, l'operato di decine di artisti che riproducono fedelmente le più importanti opere del passato persiano, i più celebri passaggi della stria, così come piccole statue raffiguranti i personaggi chiave della cultura iraniana, da quelli della letteratura contemporanea, a quelli del lontano passato.

In questo modo oggi è possibile ammirare numerose riproduzioni all'interno della galleria aziendale come la statua di Ariobarzano, satrapo persiano che ebbe un celebre scontro con Alessandro Magno, o una riproduzione fedele del “Cilidro di Ciro”, blocco cilindrico di argilla che contiene un'iscrizione in accadico cuneiforme del re Ciro II di Persia ed è attualmente custodito al British Museum.

Nel cortile del Palazzo di Niavaran a Teheran, invece, si trovano riuniti 33 rifacimenti fedeli nelle forme e nei colori delle iscrizioni volute nei secoli dai re persiani e sparse nei siti storici d'Iran e che non è possibile ammirare nella versione originale per ragioni di sicurezza e salvaguardia.

L'esemplare esposizione consente così di tramandare anche alle nuove generazioni un pezzo della storia artistica, e non solo, iraniana.

La Biennale di Venezia esporrà opere d’arte iraniane

Teheran – Artisti iraniani parteciperanno alla mostra internazionale d'arte della 53″° Biennale di Venezia, che si terrà dal 7 giugno al 22 novembre 2009 presso i Giardini della Biennale e presso l'Arsenale.
Gholamali Taheri, segretario del I Festival Internazionale di arti visive di Fajir, ha detto lunedì che parteciperanno alla Biennale il pittore Iraj Eskandari, il calligrafo Sedaqat Jabbar e lo scultore Hamidreza Avishi.

Egli ha aggiunto che i primi classificati al I Festival di Fajr, tra cui Harish Shiva, Farzin Hedayatzadeh, Amir Rostami e Mahmud Azadnia accompagneranno il gruppo degli artisti.
Ha poi continuato: “Molti altri artisti esporranno nella sezione non competitiva del festival, tra cui il pittore Mostafa Dashti, lo scultore Morteza Namatollah, il graphic designer Mehdi Mohammadi, il fotografo Mehdi Mon'em, il fumettista Mohammad Amin-Aqaii e il calligrafo Abbas Akhavain.”

Egli ha inoltre sottolineato che altri artisti si uniranno a questo team.

L'Iran prese parte alla 50″° edizione della biennale nel 2003 con i maestri Khosrojerdi Hossein, Behruz Darash e Ahmad Nadalian, e alla 51″° edizione con Mandana Moqaddam e Bita Fayyazi. L'Iran non fu presente alla 52″° edizione nel 2007.

La 53″° Esposizione Internazionale d'Arte è intitolata “Creare Mondi”.

Riportato alla luce un antico cimitero del periodo sassanide

Teheran – La prima sessione di scavi archeologici nell'antico cimitero di Geravi, nella provincia di Hormozgan, vicino al Golfo Persico, si è conclusa nei giorni scorsi con il ritrovamento di una decina di antiche tombe risalenti al periodo dell'impero dei Parti e di quello dei Sassanidi.

Cento ettari di terra setacciati e scavati dal team di archeologi che al rinvenimento di importanza storica indiscussa hanno aggiunto una scoperta relativa al modo in cui venivano consegnati alla terra i corpi defunti: non una vera e propria sepoltura come si pensava, bensì si ricoprivano i cadaveri con dei piccoli sassi per poi recintarli con muretti sassosi alti almeno 50 centimetri. Sulla sommità della struttura in roccia venivano poi posti altri massi, ben più larghi, a fare da copertura.

Queste le conclusioni rese note dal direttore degli scavi, Abbas Noruzi, che ha anche aggiunto che con molta probabilità queste tombe venivano riempite all'interno con doni resi al defunto dai propri cari, perlopiù pietre preziose come l'opale e piccole conchiglie.

Solo all'interno di uno dei dieci sepolcri è stato rinvenuto uno scheletro, in posizione rannicchiata; tutti gli altri non hanno resistito all'effetto erosivo del suolo, molto acido in quest'area. Tutte le tombe rinvenute sono state comunque messe in salvo dai rastrellamenti senza scrupoli dei contrabbandieri.

Iran aprirà gallerie d’Arte a Dubai e a Londra

L'Ufficio arti visive del Ministero della Cultura e della Guida islamica aprirà la prima galleria d'arte iraniana a Dubai il prossimo mese, ha detto il direttore dell'Ufficio Mahmud Shaluii.

In seguito a diversi ordini di turisti stranieri che visitano Dubai, la galleria intende rendere le sue attività permanenti nell'immediato futuro. Le opere di artisti iraniani saranno mostrate nella galleria e alcune di esse vi saranno anche vendute.
L'Ufficio, inoltre, inaugurerà una Galleria d'arte anche a Londra nella primavera del 2009, che rimarrà attiva per sei mesi; essa si concentrerà sui dipinti e sulle opere grafiche di artisti iraniani.