L’Iran firma un documento di cooperazione economica con la Thailandia

L'ottavo meeting della commissione per la cooperazione bilaterale tra la Repubblica islamica dell'Iran e la Thailandia si è concluso a Bangkok giovedì 24 febbraio.
Kasit Piromya, il ministro tailandese degli affari esteri, e Mehdi Ghanzanfari, il ministro iraniano del commercio, hanno redatto un documento di 53 articoli.

Tale documento comprende vari argomenti: commercio, servizi tecnici, export di prodotti agricoli, assicurazioni e vincoli doganali.
Chaiwut Bannawat, il ministro tailandese dell'industria, ha detto lo scorso gennaio che gli investitori del suo paese vogliono investire nei diversi campi del mercato iraniano.
Parlando a margine di una conferenza sulle opportunità di investimento nella Repubblica islamica, Bannawat ha poi aggiunto: “Gli investitori tailandesi non vedono l'ora di investire in campi diversi come l'industria alimentare, l'industria automobilistica, l'elettronica, l'informatica, il turismo, i trasporti e l'industria estrattiva.”
Secondo le statistiche del 2009, il fatturato commerciale tra i due paesi ammontava a 1,111 miliardi di dollari. L'Iran esporta in Thailandia soprattutto acciaio, ferro, prodotti chimici, medicinali e frutta, mentre le compagnie tailandesi sono attive in Iran perlopiù nel settore della pesca.
(fonte: agenzia ISNA)

Le esportazioni industriali e minerali dell’Iran salgono a 18 miliardi di dollari

Le esportazioni industriali e minerali dell'Iran hanno raggiunto quasi i 18 miliardi di dollari durante i primi dieci mesi dell'attuale anno iraniano, cominciato il 21 marzo 2010.
Il ministro dell'industria e delle miniere ha rivelato in un rapporto che le esportazioni del paese sono aumentate di oltre il 22%, raggiungendo la somma di 17,963 miliardi di dollari, paragonate a quelle dell'anno precedente.

L'Iran fa parte dei 15 paesi più ricchi di minerali ed esporta i suoi prodotti in 159 nazioni, tra cui la Cina, l'India, gli Emirati Arabi, l'Afghanistan e l'Iraq.
Il paese, con appena l'1% della popolazione mondiale, possiede oltre il 7% delle riserve minerali del pianeta. L'Iran giace su 37 miliardi di tonnellate di riserve sicure e possiede oltre 57 miliardi di tonnellate di riserve potenziali di 68 tipi di minerali, tra cui oro, ferro, piombo, cromo, carbone, rame e zinco.
In particolare, l'Iran ha le riserve di zinco più grandi del mondo, le seconde riserve mondiali di rame ed è al nono posto per quanto riguarda il ferro.
A metà febbraio Shamseddin Hosseini, ministro dell'economia e della finanza, ha affermato che le esportazioni non petrolifere della Repubblica islamica sono arrivate a 26 miliardi di dollari nel periodo di dieci mesi conclusosi lo scorso 21 gennaio.
Ha detto infatti: “Alla fine dello scorso anno iraniano i dati hanno oltrepassato i 26 miliardi di dollari e negli ultimi dieci mesi abbiamo esportato per un valore di 26 miliardi.”
Il ministro ha fatto notare che l'Iran può vantare queste cifre grazie all'imitazione del modello della vicina Turchia, la quale esporta ogni anno materie prime non petrolifere per un valore complessivo di 100 miliardi di dollari.
Secondo una stima dell'FMI, il Fondo Monetario Internazionale, l'Iran è il terzo paese dell'area Medio Oriente/Asia centrale in termini di import-export.

L’Iran cerca acquirenti per quattro grandi forniture di benzina

Alireza Zeighami, viceministro per il petrolio, ha detto che il paese ha messo sul mercato quattro grandi forniture di benzina da vendere prima della fine dell'attuale anno iraniano (20 marzo).
“I paesi confinanti hanno la priorità fra gli acquirenti”, ha detto il funzionario.

La Compagnia nazionale per la raffinazione e la distribuzione del petrolio (NIORDC) ha dato il permesso per la vendita di un miliardo di litri di benzina.
Il direttore della Compagnia ha affermato che per i paesi confinanti e per altri paesi del Golfo Persico è conveniente comprare benzina dall'Iran.
Zeighami ha confermato che i negoziati con i paesi vicini sono già cominciati e che alcuni prodotti derivati dal petrolio vengono già esportati in Iraq.
Il funzionario aveva detto in precedenza che la Repubblica islamica aveva firmato accordi con l'Armenia e con l'Afghanistan per l'esportazione di benzina e di gasolio in quei paesi.
Il viceministro ha poi aggiunto che l'Iran non farà sconti ai suoi vicini.

La centrale irachena di Al Sadr, costruita dall’Iran, pronta all’avvio

Mohammad Behzad, viceministro dell’energia, ha detto che la centrale elettrica di Al Sadr, situata in Iraq ma costruita dall’Iran, è pronta a entrare in funzione.
Il funzionario ha affermato che la prima unità di questo impianto da 324 MW è stata completata ed è in attesa del combustibile, mentre la seconda unità entrerà in funzione tra 45 giorni.

L’esportazione di energia elettrica dall’Iran verso l’Iraq aumenterà ; la Repubblica islamica è pronta a costruire altre undici centrali e nuove linee di trasmissione fino a 2 GW.
“Attualmente”, ha aggiunto Behzad, “stiamo esportando 750-800 MW, ma con la costruzione della linea d’alimentazione da 400 KW di Karkheh Al-Amarah il totale dell’energia esportata in Iraq supererà la potenza di un GW.”
Il progetto della linea di Karkheh Al-Amarah è sviluppato dalla compagnia iraniana Tavanir.
Bezhad ha aggiunto che il Ministero iraniano dell’energia sta pianificando la fornitura di elettricità al Libano tramite l’Iraq e la Siria.
A parte l’Iraq, la Repubblica islamica esporta energia in molti altri paesi tra cui l’Afghanistan, l’Azerbaigian, il Pakistan e la Turchia, mentre ne importa dall’Armenia e dal Turkmenistan.
L’Iran ha anche firmato accordi con l’India nel 2010 per la costruzione congiunta di centrali elettriche e per lo scambio di energia tra i due paesi.
L’accordo tra Teheran e Nuova Delhi prevede infatti la costruzione di nuovi impianti nei due paesi e lo scambio di circa 6.000 MW di energia elettrica.

(fonte: agenzia IRINN)

Artisti stranieri mettono in mostra la loro visione dell’Iran

Artisti stranieri mettono in mostra la loro visione dell’Iran

Artisti iraniani e stranieri partecipanti al simposio internazionale di pittura intitolato “Da Persepoli al Golfo Persico” hanno esibito le loro opere nella città meridionale di Bandar Abbas.

Un gruppo di 18 artisti, iraniani e provenienti da altri paesi, ha compiuto un viaggio di dieci giorni partendo da Shiraz, dove ha visitato Persepoli, Pasargade e i mausolei di Sadi e di Hafez; gli artisti si sono recati successivamente sull’isola di Qeshm, nel Golfo Persico, dove hanno messo su tela le loro impressioni.

Gli artisti hanno dipinto oltre 50 quadri e li hanno messi in mostra alla Galleria Kurosh Garmsari del centro culturale Tuba di Bandar Abbas. La collezione verrà poi trasferita alla Vahdat Hall di Teheran.
Stanislav Cerny, Gyorgy Dolan, Istvan Eross, Claudio Foradori, Mark Meurisse, Peter Pollag, Françoise Rohmer, Kristian Szabo e Jana Trnka sono i pittori invitati al simposio, provenienti da vari paesi tra cui l’Italia, la Francia, la Svizzera, la Slovacchia e il Messico.

Anche gli artisti iraniani Faraneh Jalalizadeh, Dariush Hosseini, Khosrow Khosravi, Shima Khashkhashi, Karim Nasr e Reza Hedayat si sono uniti al gruppo.
Il sig. Homayun Amirzadeh, direttore del dipartimento di cultura e osservanza islamica di Hormozgan, considera il simposio come l’occasione migliore per far conoscere Hormozgan al mondo intero.

L’Iran, grazie alla varietà della sua cultura e dei suoi paesaggi, è nella posizione migliore per trasmettere un messaggio di pace e di amicizia tramite l’opera dei pittori.
L’evento, cosponsorizzato dalla Fondazione Rudaki e dal dipartimento di cultura e osservanza islamica di Hormozgan, è stato organizzato per celebrare la città millenaria di Persepoli e per presentare al mondo il Golfo Persico non con l’immagine distorta che ne danno i paesi arabi.

I pittori iraniani e stranieri del simposio parteciperanno a una sessione collaterale in programma alla Vahdat Hall.