Teheran – Tutti gli studi compiuti sull'occhio artificiale di 4800 anni fa proveniente dalla Città Bruciata (Shahr-e Sokhteh) sono stati pubblicati su un bollettino bilingue inglese-persiano all'inizio della scorsa settimana.
“Il bollettino contiene tutti gli studi e tutte le analisi degli esperimenti eseguiti sul bulbo oculare,” Mansur Sajjadi, un esperto della Città Bruciata, ha detto alla CHN lo scorso venerdì.
Il governatorato della provincia del Sistan-Baluchistan ha finanziato la pubblicazione del bollettino, preparato dal Centro culturale della Città Bruciata. Questo bulbo oculare fu scoperto verso la fine del 2006 da un team di archeologi guidato da Sajjadi nella Città Bruciata, risalente a 5200 anni fa; essa si trova a 57 km da Zabol, nella provincia del Sistan-Baluchistan. Apparteneva a una donna di corporatura robusta morta in età compresa tra 25 e 30 anni. Gli studi evidenziano tracce di un ascesso nell'arcata superiore dell'occhio, mentre le tracce lasciate dalla palpebra sono visibili nella parte inferiore.
L'occhio venne fatto con catrame naturale mischiato a grasso animale; per ragioni estetiche, i capillari più sottili furono ricavati con fili d'oro spessi meno di un millimetro. La pupilla è stata posizionata al centro del bulbo e intorno a essa si distinguono linee parallele formanti uno schema a mandorla.
Il bulbo possiede due buchi laterali, usati per fissarlo nell'orbita. Un team di archeologi italiani e iraniani, guidato da Sajjadi, ha cominciato la settimana scorsa la dodicesima stagione di studi sulla Città Bruciata. Il team si propone di classificare le informazioni raccolte durante gli scavi degli anni passati.
FOTO: l'occhio artificiale risalente a 4800 anni fa, scoperto nel 2006 nella Città Bruciata.
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