Bahman Qobadi tra i giurati al Festiaval del Cinema Indipendente in Polonia

Teheran –- Ci sarà anche un Iraniano tra i registi che giudicheranno ben 120 film al Festival del cinema indipendente ““Off Camera”” che si inaugura in queste ore in Polonia. Bahman Qobadi, già noto al pubblico e alla critica internazionali, avrà così l'onore di prendere parte ad uno dei più famosi festival cinematografici al mondo.
Al suo fianco, a comporre la giuria, siederanno altri registi del calibro di Hector Babenco, Zbigniew Preisner, Petr Zelenka e Michael Almereyda.

Il festival durerà dall'1 al 15 ottobre, quindici giorni durante i quali, dei 120 film in totale che verranno proiettati, la giuria è chiamata a giudicarne 12 effettivamente in gara.

Il pappagallo di Majid Majidi canterà nella notte degli Oscar

Il pappagallo di Majid Majidi canterà nella notte degli Oscar

Teheran – L'ultimo film del regista iraniano Majid Majidi, Song of Sparrows (Avaze Gonjeshkha), prenderà parte all'81″° Rassegna degli Oscar tra i film stranieri.

Majid MajidiDopo il successo riscontrato all'ultimo Festival di Berlino, dove la storia melodrammatica di Song of Sparrows è valsa l'Orso d'Argento come miglior attore a Reza Naji, Majid Majidi quindi è chiamato ad affrontare una nuova, importante sfida che potrebbe confermare la sua fama sul palcoscenico internazionale: Majid Majidi è, infatti, l'unico regista iraniano ad aver già ottenuto una candidatura agli Oscar nel 1998 con Children of Heaven.

Allora il film del regista iraniano non convinse per i suoi toni giudicati eccessivamente moralistici, tuttavia Majidi è pronto ora a riprovarci con un prodotto che riprende quelli stessi toni tracciando una critica (pur sempre nostalgica e mai aggressiva) della società moderna in cui capitalismo e tecnologia portati agli estremi starebbero corrompendo l'antica spiritualità degli uomini, e con essa tutti i valori annessi (famiglia, amicizia, rispetto per la natura).

Un'amputazione per così dire sociale che nella pellicola di Majidi travolge la vita del povero allevatore di struzzi costretto ad abbandonare la sua fattoria per fuggire la miseria e riparare in città .

Song of Sparrows ha già convinto la critica chiamata a scegliere un film che potesse rappresentare l'Iran ad Hollywood, vincendo la concorrenza di So Simple (Reza Mir Karimi), Night Bus (Kioumars Pourahmad) e Persian Carpet: non resta ora che aspettare il verdetto della giuria più importante nella notte più importante per qualsiasi regista al mondo.

La rivincita di Child of the Earth, il film debutto di Ali Ahangar

Teheran – Ha ottenuto 12 candidature e ha vinto fino a 6 riconoscimenti, in occasione della 12° rassegna Celebrazione del Cinema Iraniano, il film “Child of the Earth” che al Fajr Festival, invece, era stato un flop senza infamia e senza gloria.

Arriva quindi in grande stile il riscatto del regista Mohammad-Ali Ahangar che, davanti alla sorpresa di un così grande riconoscimento, non ha perso occasione di polemizzare un pò con la giuria e gli organizzatori della precedente rassegna: “Il grande successo del film in questa rassegna compensa la fredda accoglienza che invece gli era stata riservata al Fajr Festival”, rimarca il regista, “ogni festival ha le sue regole. Nella Celebrazione del Cinema Iraniano la giuria è composta da un gruppo di esperti provenienti dal mondo professionista del cinema e i film, infatti, vengono selezionati in modo più professionale”.

“Child of the Earth” è il primo film ad aver ottenuto 12 nomination nella storia della rassegna, e parla di una donna di nome Mina che, dopo la scomparsa del marito in guerra, si convince del fatto che lui la stia aspettando in una terra lontana e straniera.

Dopo l'indiscutibile successo Ali Ahangar ha ricordato la riconoscenza verso il Teheran's Art Bureau che ha pienamente supportato la realizzazione del film in ogni sua fase.

Debutta il cinema iraniano a Fukuoka, in Giappone

Teheran – Si è aperta da pochi giorni in Giappone la 18″°edizione dell'Asia Fukuoka International Film Festival (11-21 Settembre), rassegna cinematografica largamente attesa nella terra del Solevante che quest'anno, oltre ad ospitare le opere di registi provenienti da Turchia, Siria, Pakistan, India, Malesia, Thailandia, ma anche Cina, Filippine e Sud Corea, ha già dato ampio spazio anche al cinema prodotto in casa Iran, dando rilievo internazionale al livello di qualità raggiunto dalla produzione cinematografica iraniana.

Tre i film in questione presentati con successo, tutti diretti da affermati registi iraniani.

Già di fama internazionale, Dariush Mehrjui ha portato in scena la sua ultima realizzazione dal titolo “Santoori”, chiaramente ispirato alla trama del film tutto incentrato sulla storia di musica e droga del protagonista, un giovane suonatore del Santur, antico strumento musicale a corde di origine persiana.

Opera di Majidi (non nuovo agli schermi del Festival di Fukuoka) è invece “Song of Sparrows” (Il canto del pappagallo), già vincitore dell'Orso d'Argento, premio per il migliore attore, nell'ultima edizione del Festival di Berlino: vengono raccontate le vicende di un vecchio allevatore di struzzi che, caduto in miseria, si ritrova a scontrarsi con le diversità e l'alienazione della vita in città .

Non è mancato, infine, Abbas Kiarostami, già autore di numerosi film che tra gli anni '80 e '90 hanno mostrato un'immagine umana e artistica dell'Iran ad una fetta dell'opinione pubblica occidentale piuttosto scettica. Questa volta Kiarostami ha riproposto al pubblico internazionale “Where Is the Friend's House?” (Dove è la casa dell'amico?), realizzato nel 1987 e ispirato al poema di Sohrab Sepehri, che ripresenta il sempre attuale senso del dovere della società iraniana attraverso lo sforzo compiuto da un bambino per raggiungere la casa dell'amico e restituirgli in tempo un oggetto personale smarrito.

Il film Each Night of Solitude al Marché du Film del Festival di Cannes

Teheran – Il film iraniano ““Ogni notte di solitudine”” (Each Night of Solitude) sarà presente al prossimo Marché du Film del Festival del Cinema di Cannes, che si terrà dal 14 al 23 maggio.

Diretto da Rasul Sadr-Ameli, il film è il secondo della trilogia ““La città che amo”” (The city that I love).

La prima parte della trilogia, ““La notte”” (The Night) è stata proiettata al XXVI Fajr International Film Festival nel febbraio di quest'anno.

I film ““Così semplice”” (So Simple) di Reza Mirkarimi, e ““Il figlio della terra”” (Child of the Earth) di Mohammad-Ali Basheh-Ahangar saranno presenti anch'essi al Marché du Film del Festival del Cinema di Cannes.