Tributo al regista iraniano Shirdel al prossimo festival Mediale a Roma

Roma –- Un riconoscimento speciale alla carriera cinematografica di Kamran Shirdel sarà uno degli eventi principali del prossimo Festival del cinema asiatico “Mediale” che si terrà per la sua nona edizione a Roma tra dal 15 al 23 novembre.

Nato a Teheran poco meno di settant'anni fa, Kamran Shirel è uno dei registi iraniani di maggior fama grazie ai suoi noti documentari tra cui “Solitude Opus 1,” “The Morning of the Fourth Day,” “The Night It Rained,” “Women's Quarter” e “Teheran Is the Capital of Iran.”

Shirel prenderà parte personalmente al festival per il quale sono previste due conferenze stampa da parte del regista iraniano, più una significativa rassegna di alcuni tra i suoi migliori documentari mai realizzati.

Un altro lavoro che parla di Iran, invece, aprirà la rassegna cinematografica: si tratta di “The Lovers' Wind”, documentario scritto e diretto dal compianto regista francese Albert Lamorisse.

Presto i lavori per il nuovo film di Rahman Rezaei “Un viaggiatore da Roma”

Presto i lavori per il nuovo film di Rahman Rezaei “Un viaggiatore da Roma”

Teheran – Sarà girato interamente a Teheran, ma avrà in sé anche una partecipazione italiana, il nuovo lavoro che Rahman Rezaei si appresta a realizzare dopo la sua ultima uscita nelle sale cinematografiche “Questa canzone non è romantica”.

Questa canzone non è romantica

Il film, la cui sceneggiatura è stata scritta da “Afsar Shayan”, è la storia di un archeologo iraniano di fama internazionale che dopo 30 anni di lontananza decide di tornare nel proprio paese. Non si sa molto altro di più riguardo al film, e anche la notizia secondo cui alle riprese parteciperanno ben due attori italiani è tutta da confermare: il regista, infatti, dichiara di aver preso accordi con i due attori ma preferisce ancora non fare nomi. Non resta che attendere la firma del contratto e l'inizio delle riprese per saperne di più.

Rezaei come regista ha già realizzato diversi film tra cui i più noti “Atanazi” (Eutanasia) e “Dokhtarn-e Entezar” (Le Ragazze di attesa).

Tre Premi per film iraniani al Religion Today Film Festival

Tre Premi per film iraniani al Religion Today Film Festival ospite a Roma nella Università Pontificia Salesiana, tra cui il Premio Religion Today “Nello spirito della fede”, il Miglior film a soggetto ed il Miglior cortometraggio.

Il Religion Today Film Festival si è svolto parallelamente al Festival Internazionale del Cinema a Roma.

Premio Religion Today “Nello spirito della fede”: “A span of Heaven” di Ali Vazirian (Iran)

“Esplorando il significato di Paradiso nel contesto dell'Islam, questo film si confronta con il desiderio di denaro e potere e si focalizza su come scoprire il cammino verso il Paradiso. Il film mostra che questo è il cammino dei servi scelti da Dio e dei buoni samaritani che servono gli ultimi dei nostri fratelli e sorelle. Questa storia ben costruita e originale richiama l'attenzione di un pubblico di bambini e adulti e ci mette a confronto con ciò che conta nella vita e con ciò che davvero vogliamo compiere nel cammino verso il Cielo”

Miglior film a soggetto: “The night” di Rasul Sadrameli (Iran)

“Seguendo la classica storia simbolica di due uomini ammanettati insieme, Sadrameli esamina il conflitto di due esseri umani molto differenti tra loro, entrambi costretti dalle proprie missioni a battersi spirtualmente con Dio e tra loro. Attraverso l'aiuto di un intremediuario compassionevole e una conversione fatta di piccoli passi, uno onora la madre morente presso il santuario di Imam Reza a Mashad e l'altro riesce a rispondere alle proprie necessità nel modo in cui voleva. Be scritto e diretto, con un cast superbo, questo film è sia commovente che provocatorio”

Miglior cortometraggio: “Come on, everybody is asleep!” di Zoreh Zamani (Iran)

“Religion Today promuove, attraverso il mezzo cinematografico, una cultura di dialogo e pace tra le religioni, missione che questo film incarna perfettamente. Questa è una storia intereligiosa che utilizza metafore classiche quali il muro tra due giardini, la ricerca di Dio tramite la bussola e la stretta di mano tra un cristiano e un musulmano. “Come on, everybody is asleep!” mostra come l'innocenza dei bambini può rilevare cosa è veramente importante nel metter insieme due mondi differenti”.

La storia animata di Jamshid and Khorshid riscatta la storia persiana sul grande schermo

Teheran –- Un cartone animato per raccontare una storia d'altri tempi, quelli dell'antica Persia delle corti dei regnanti e delle imprese eroiche fatte per amore: questo è il nuovo prodotto cinematografico di Behruz Yaghmaian che proverà a ribaltare la rappresentazione negativa dell'Iran fatta ad Holliwood nel film d'animazione “300”.

Nel cartone animato “300”, appunto, Zack Snyder mette in scena l'epica battaglia delle Termopili in cui 300 soldati di Sparta affrontano eroicamente il mostruoso esercito persiano di re Serse composto da creature orribili, dal corpo scuro e gli occhi rossi. Un possibile richiamo ai temuti terroristi islamici di oggi.

Yaghmaian ricorre quindi ad una storia d'amore per ripulire l'immagine persiana, ricorrendo anche lui alla leggerezza del cartone animato, secondo nella storia della grande animazione iraniana dopo ““Egypt's Sun””, prossimamente sul grande schermo. ““Jamshid and Khorshid”” è la storia del primo, giovane persiano innamorato della bella principessa Khorshid, che prima ancora di prendere parte ad una competizione indetta dal Re per scegliere chi avrebbe preso in sposa sua figlia, si avventura alla ricerca della amata principessa rapita a corte nel frattempo.

Nel film, le voci dei personaggi corrispondono a famosi attori iraniani tra cui Parviz Parastuii, Amin Hayaii, Habib Rezaii e Rambod Javan per i personaggi maschili, ma anche Sorayya Qasemi e Taraneh Alidusti per quelli femminili.

Difficile interpretare il ruolo di Khomeini: parla l’attore Abdorreza Akbari

Difficile interpretare il ruolo di Khomeini: parla l’attore Abdorreza Akbari

Teheran- Alla sua seconda performance dopo quella nel film “The Morning Son”, Abdorreza Akbari si cimenta ancora una volta nel ruolo dell’imam Khomeini nel nuovo film di Behruz Afkhami “11 Minutes, and 30 Seconds”.

Akbari, che non è nuovo alle pellicole di Afkhami (oltre in ““The Morning Son”” ha recitato anche in ““The Day of Satan”” e nella serie TV ““Operation 125″”), ricorda oggi le difficoltà già riscontrate nel recitare il ruolo dell'imam nel suo film biografia e fa tesoro della lunga preparazione che ha preceduto le riprese, passata a documentarsi al Centro per la Compilazione e la Pubblicazione delle opere dell'imam, tra libri e registrazioni dei suoi discorsi.

“Ascoltare alcuni dei discorsi di Khomeini mi ha aiutato a riprodurre fedelmente il suo stile nel parlare e, in generale, i suoi atteggiamenti”” dichiara Akbari ai giornalisti ““tuttavia questo resta il ruolo più delicato che abbia mai affrontato, in quanto il retaggio di Khomeini è ancora vivo tra gli Iraniani e tutti si aspettano che egli venga rappresentato nel migliore dei modi possibili”.

Il film è ambientato durante il periodo della guerra fra Iran ed Iraq (1980-1988): a quel tempo, l'imam, sessantenne, tenne uno dei suoi più bei discorsi davanti al popolo iraniano richiamando tutti alla pace e alla concordia. Nel film viene riprodotto quel momento storico, sebbene la sceneggiatura ruoti tutta intorno al modo di riportare il conflitto da parte dei giornalisti, internazionali e non.