Le esportazioni non legate al petrolio superano i 9 miliardi di dollari in 4 mesi

Le esportazioni iraniane non legate al petrolio, compresi i gas condensati, hanno raggiunto nei primi quattro mesi del calendario iraniano la cifra di 9,145 miliardi di dollari, oltre il 21% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Nel frattempo, le importazioni nello stesso arco di tempo sono aumentate del 17% e hanno raggiunto la cifra di 18,449 miliardi di dollari.

Anche il peso delle esportazioni è aumentato (più 22% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato) ed è arrivato a 20,62 milioni di tonnellate. Il rapporto indica inoltre che le merci importate nel periodo ammontano a 14,7 milioni di tonnellate, meno 10,7% rispetto all'anno scorso.
Il bene più esportato è stato il propano liquido (per un ricavo di 471 milioni di dollari, pari al 6% delle esportazioni al di fuori del petrolio). La Cina è stata l'acquirente maggiore di beni iraniani, comprando per 1,3 miliardi di dollari (16% del totale). Al secondo posto l'Iraq, con importazioni equivalenti a 1,25 miliardi di dollari.

Durante questo periodo gli Emirati Arabi sono stati gli esportatori principali verso l'Iran, raggiungendo il 30% delle esportazioni verso il paese.

La Cina, la Germania, la Corea del Sud e la Turchia occupano dal secondo al quinto posto, con rispettivamente l'8,9, l'8,5, il 6,3 e il 6,1% delle esportazioni verso l'Iran.

Iran Air e Turkish Airline formeranno un consorzio

Il presidente della compagnia di bandiera iraniana, Farhad Parvaresh, ha affermato che tra poco l’'Iran e la Turchia formeranno un consorzio per il trasporto aereo . Vi sono già stati colloqui con Turkish Airline e che risulta necessario includere altri paesi confinanti in questo consorzio.

Iran Air (o Aviolinee della Repubblica Islamica dell'Iran) è la compagnia di bandiera del paese e opera su 60 destinazioni, 35 internazionali e 25 domestiche.
La flotta cargo offre 20 servizi di linea e 5 servizi charter. La Turkish Airline, a sua volta compagnia di bandiera turca, gestisce servizi di linea verso 127 destinazioni internazionali e 34 domestiche (in Turchia vi sono 37 aeroporti): serve un totale di 164 scali suddivisi tra Europa, Asia, Africa e le Americhe.

L’UNESCO chiede all’Iran di completare la modifica della torre Jahan-Nama di Isfahan

E' stato richiesto dal comitato dell'UNESCO, esternata durante la 34° sessione tenutasi a Brasilia, di completare la modifica all'undicesimo piano della torre Jahan-Nama per evitare che la piazza Naqsh-e Jahan di Isfahan sia aggiunta all'elenco del Patrimonio dell'Umanità in pericolo.

Stando a quanto afferma la nuova risoluzione del comitato, l'Iran dovrebbe realizzare un piano regolatore molto severo per stabilire l'altezza dei nuovi edifici, in modo che questi non danneggino la veduta dei monumenti e dei luoghi storici di Isfahan.

Tuttavia, il comitato ha lodato l'Iran per gli sforzi fatti al fine di modificare il vecchio progetto della torre Jahan-Nama. L'edificio rovina lo schema orizzontale della piazza Naqsh-e Jahan, un complesso monumentale di epoca safawide entrato nella lista del Patrimonio dell'Umanità UNESCO nel 1979.

Il comitato aveva già chiesto una modifica alla torre durante la 28″° sessione, tenutasi il 1 luglio 2004.

La città di Bam e il paesaggio circostante, entrati nel Patrimonio dell'Umanità nel 2004, si trovano già nell'elenco dei siti in pericolo a causa dei gravi danni subiti durante il terremoto che colpì la zona nel 2003. Secondo la decisione presa nel corso dell'ultima sessione UNESCO, Bam e la zona circostante rimarranno nella lista dei siti in pericolo ancora un anno.

Nella medesima sessione si è poi deciso di inserire altri due siti iraniani nel Patrimonio dell'Umanità : la tomba dello sceicco Safi ad-Din Ardebili e l'antico bazar di Tabriz.

L’Iran e la Siria inaugureranno una banca privata a Damasco

Il governo siriano ha dato martedì il via libera alla fondazione di una banca siro-iraniana che prenderà il nome di ““Al-Aman”” e che avrà la sua sede nella capitale siriana. Teheran e Damasco avevano deciso nel 2008 di fondare una banca congiunta con sede nella capitale siriana.

Il capitale iniziale della banca sarà di 1,5 miliardi di sterline siriane (circa 32 milioni di dollari). Saderat Bank, Alghadir Company e Saipa possiedono rispettivamente il 25, il 16 e l'8% delle azioni della banca.
Il restante 51% delle azioni verrà offerto al pubblico sul mercato azionario siriano.

Expo auto di Mashhad: 220 aziende partecipanti

Il numero di aziende iraniane e straniere che parteciperanno alla decima edizione dell’Expo auto di Mashhad ha raggiunto quota 220, un buon aumento rispetto agli anni precedenti.

Venticinque aziende provenienti da Francia, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Cina, India, Emirati Arabi, Malesia, Giappone e Corea del Sud saranno presenti al salone.

L'evento si è tenuto dal 4 all'8 agosto negli spazi della Fiera internazionale permanente di Mashhad.

Centro iraniano per il commercio in Irak a Soleimaniyeh

Il segretario generale della Camera delle Cooperative iraniane ha affermato che entro la prossima settimana l’'Iran aprirà il suo primo centro per il commercio in Iraq, nella città settentrionale di Soleimaniyeh, in modo che le aziende iraniane, soprattutto le cooperative, potranno utilizzare questo centro come base per le loro transazioni con i colleghi iracheni.

Nel corso di una riunione con rappresentanti della Camera di Commercio dell'Iran, Babak Afqahi ha affermato che i commerci con l'Iraq stanno calando sempre di più. Riportando inoltre che: ““Eravamo il primo partner commerciale dell'Iraq, ma nei primi quattro mesi dell'anno iraniano (dal 21 marzo al 21 luglio) vi abbiamo esportato merci per un valore complessivo di 1,2 miliardi di dollari, il che costituisce solo una piccola fetta del mercato iracheno.”” Ha sottolineato inoltre che attualmente è la Turchia il primo partner commerciale dell'Iraq nonché rivale dell'Iran in quell'area, aggiungendo che Ankara ha fatto massicci investimenti in Iraq: mentre l'Iran si compiace per l'apertura del suo primo centro per il commercio in quel paese, la Turchia ne ha già inaugurati dodici.

Meno importazioni di veicoli commerciali per l’Iran: sì agli investimenti interni

Arriva da Teheran il monito a diminuire il numero di mezzi di trasporto già assemblati all'estero e poi importati in Iran, compresi bus e minibus, i cui costi vengono ritenuti eccessivi per le casse di un Paese in grado di provvedere da sé a soddisfare la domanda interna del mercato dei trasporti.

L'industria metal meccanica iraniana si prepara quindi a far fronte da sé alla crescente domanda di veicoli di piccolo e grosso calibro destinati, perlopiù, alle grandi città come Teheran dove le esigenze di spostamenti rapidi e frequenti aumentano sempre di più e con esse il traffico che congestiona, spesso, le principali arterie cittadine. Secondo il Ministero per l'Industria e le Miniere Iraniano i costi della manodopera in Europa e quelli per il trasporto dei mezzi pesanti dai Paesi trans mediterranei fino in Iran incidono massicciamente sul prezzo finale al mercato di veicoli che possono ormai essere prodotti con facilità e qualità nei risultati dall'industria interna.

Non solo un mero calcolo matematico, dunque, alla base della proposta del dicastero dell'industria che mira senz'altro ad ottimizzare i costi di importazione, ma anche e soprattutto ad incoraggiare ed incrementare la produttività interna ritenuta alla pari degli standard registrati nei paesi immediatamente vicini all'Iran e non. Il provvedimento, tuttavia, se prenderà luogo riguarderà perlopiù i mezzi pesanti e tutti quelli destinati alle attività pubbliche di trasporto e a quelle commerciali, escluse quindi auto e motoveicoli riservati all'uso privato.

Investimenti per oltre 5 miliardi di dollari in Iran per il petrolio

Teheran – Gas naturale e petrolio, cuore pulsante dell'economia iraniana, attirano in Iran investitori stranieri pronti a riversare nuovi capitali freschi fino a 5 miliardi di dollari nell'industria della lavorazione dei prodotti primi: lo ha annunciato il presidente della compagnia petrolchimica nazionale che ha salutato con entusiasmo la nuova partnership con dieci capitalisti stranieri pronti a contribuire finanziaramente ai progetti di settore futuri in Iran.

Anche lo scorso anno l'industria petrolchimica ha rappresentato la fetta più importante del prodotto interno lordo iraniano, arrivando a coprire il 95% della produzione stimata dagli esperti per un totale di 4,34 milioni di prodotti (etilene, propilene, buteni, etano, propano ecc. …).
I prodotti dell'industria petrolchimica si definiscono intermedi, in quanto non raggiungono il mercato degli utenti finali, ma sono impiegati come prodotto di partenza per la sintesi di altre molecole. Il presidente, Abdolhossein Bayat, ha anche aggiunto che la compagnia ha avviato da poco un'azienda indipendente in Gran Bretagna per attirare ulteriori investimenti stranieri dopo i nuovi accordi firmati all'estero che porteranno alle casse della compagnia circa 2 miliardi di dollari.

Il bazar di Tabriz e il mausoleo di Ardebil sono entrati nella lista del Patrimonio ‎dell’Umanità dell’UNESCO

La decisione è stata presa durante la 34″° sessione del Comitato UNESCO tenutasi a Brasilia, durante la quale sono stati aggiunti alla lista anche siti dell’Arabia Saudita, dell’Australia, dell’India, delle Isole Marshall e della Corea del Sud.

Il mausoleo di Safi ad-Din Ardebili, fondatore di un centro di sufismo ad Ardebil, si trova nell’Iran nord-occidentale, ed è stato costruito 1335 e il 1629. La parte principale dell’edificio, la tomba di Allah Allah, fu costruita da Sadr ad-Din Musa, figlio di Safi ad-Din Ardebili, il cui discendente Ismail I fondò la dinastia safawide che governò l’Iran nel XVI, XVII e all’inizio del XVIII secolo. Uno scrigno di legno intarsiato, probabilmente donato dal re timuride Homayun, è stato collocato sulla tomba dello sceicco.

Le parti che compongono il mausoleo hanno svolto varie funzioni nel corso dei secoli: biblioteca, moschea, scuola, ghiacciaia, ospedale, cucina, forno e uffici. Il mausoleo comprende inoltre un percorso per raggiungere il santuario dello sceicco diviso in sette segmenti che rispecchiano le sette tappe del misticismo sufi. Varie parti del mausoleo sono separate da otto porte, che rappresentano gli otto atteggiamenti del sufismo. L’opera presenta le caratteristiche tipiche dell’architettura islamica medievale dell’Iran e comprende anche una collezione di affascinanti manufatti. Diverse vennero aggiunte in seguito alla costruzione principale durante la dinastia safawide, luogo di sepoltura di molti sceicchi e molte vittime delle battaglie dei Safawidi.

Il Bazar di Tabriz è uno dei principali luoghi di commercio lungo la leggendaria Via della Seta, e si situata nella provincia dell’Azerbaigian orientale (Iran nord-occidentale). La storia del bazar rappresenta un perfetto sistema commerciale dell’Iran medievale. Il bazar di Tabriz fiorì durante il XIII secolo e mantenne il suo status commerciale e amministrativo fino al 1548, quando il re safawide Shah Tahmasp I trasferì la sua capitale a Qazvin. Il complesso comprende 23 caravanserragli, 22 corridoi, 20 viali interni, 28 moschee, 8 madrase, 5 bagni termali, 2 ghiacciaie e uno ““zurkhaneh”” (una tradizionale associazione sportiva iraniana). Il bazar è ricoperto da volte costruite con mattoni, che si ritrovano anche nei splendidi padiglioni come quello di Mozzafarieh, dedicato alla vendita di tappeti.

SITI IRANIANI INSERITI NEL PATRIMONIO DELL’UMANITà€

  1. Chogha Zanbil, provincia del Khuzestan, 1979
  2. Persepoli, provincia di Fars, 1979
  3. Piazza di Naqsh-e Jahan, provincia di Isfahan, 1979
  4. Takht-e Soleiman, provincia dell’Azerbaigian occidentale, 2003
  5. Pasargadae, provincia di Fars, 2004
  6. La città di Bam e il paesaggio circostante, provincia di Kerman, 2004
  7. La cupola di Soltanieh, provincia di Zanjan, 2005
  8. Bisotun, provincia di Kermanshah, 2006
  9. Chiese storiche di San Taddeo e di Santo Stefano, provincia dell’Azerbaigian occidentale, e Dzordzor (Zorzor), provincia dell’Azerbaigian orientale, 2008
  10. Antico acquedotto di Shushtar, provincia del Khuzestan, 2009
  11. Mausoleo dello sceicco Safi ad-Din Ardebili, provincia di Ardebil, 2010
  12. Bazar di Tabriz, provincia dell’Azerbaigian orientale, 2010.

Mostra di Bahman Mohasses a Teheran

Le opere dell’artista Bahman Mohasses, recentemente scomparso, saranno in mostra al Centro Culturale Niavaran a Teheran. La mostra sarà composta da sei sculture e cinque tele conservate nello stesso centro culturale.

Tra i manufatti esposti vi saranno una scultura raffigurante una figura umana che regge la testa di una mucca, un uccello di bronzo e la mano di un uomo che sostiene un uccello morto. Nella collezione vi sono molti dipinti raffiguranti pesci, tema riccorrente dell'artista, e un quadro rappresentante un uccello.

Mohasses era un pittore e uno scultore straordinario, oltre a un abile traduttore: egli ha tradotto in persiano opere di scrittori italiani come Italo Calvino e Curzio Malaparte e di autori francesi come Eugène Ionesco e Jean Genet.

Nato nel 1921 a Rasht, nella provincia di Gilan, Mohasses andò in Europa nel 1951 e scelse di risiedere a Roma. Studiò all'Accademia di Belle Arti e partecipò a molte mostre in Italia e in altri paesi, sia personali sia collettive. Tornò in Iran nel 1963, dove rappresentò l'opera Le sedie di Ionesco. Alcuni anni dopo, nel 1967, decise di tornare in Italia e di continuare a vivere a Roma dove morì.

I suoi capolavori sono conservati in Italia e negli Stati Uniti, altri sono custoditi in Iran, al Museo Jahan-Nama del Palazzo Niavaran e al Museo d'Arte Contemporanea di Teheran.