Luoghi interessanti

Conosciuta ancora come la moschea di Sepah Salar , l’antica M oschea Motahari è una delle più affascinanti e antiche della capitale con i suoi 8 minareti interamente ricoperti di piastrelle coloratissime e fu fatta costruire nel 1848 dal Primo Ministro Naser-od Odin .
Un’altra importante moschea è quella offerta all’ imam Khomeinī che si piazza proprio nel cuore del gran bazar di Tehran , attraente proprio perché immersa nella parte viva della città, quella del commercio e della gente semplice. Risalente alla fine del XVIII secolo , la moschea è ancora nota anche come Madjed-é Shāh ed è tra le più importanti della città, che pur essendo la capitale non ospita le moschee più rilevanti del Paese.
Due palazzi si segnalano particolarmente per le vie di Tehran, il Palazzo Bianco e il Palazzo Verde . Il primo, il Palazzo Bianco , fu costruito all’inizio del XX secolo dallo shah Reza Pahlavi adibendolo a corte imperiale e al suo interno attualmente sono conservati tappeti e mobili d’epoca, un vero museo all’interno di Palazzo Millet. Davanti all’ingresso ci sono ancora due stivaloni di bronzo, l’unica cosa che resta di una vecchia statua dello shah Reza. Anche il Palazzo Verde oggi è un museo che conserva al suo interno tappeti e ogni altro antico oggetto di valore, come candelabri o mobilia varia. Sorge nel 1925 per volere dello shah Reza Pahlavi.
Interessante anche il Monumento Azadi e il Mausoleo dell’ Immam Khomeini Un palazzo molto importante è il Palazzo Golestān , inizialmente una piccola città safavide che divenne poi un palazzo solo sotto il regno di Karīm Khān Zand per poi diventare lo splendido complesso di sette edifici circondati da rigogliosi giardini, grazie al signore cagiaro Nasser al-Din Shāh, alla fine del XIX secolo. Quello che si può ammirare oggi è probabilmente solo una piccola parte di quanto resta del palazzo distrutto in buona parte dalla dinastia regia Pahlavī sebbene lo stesso Rezā Shāh venne incoronato nelle sue stanze sovrano d’Iran nel 1925.
Se architettonicamente Tehran resta un gradino in basso rispetto ad altre importanti città iraniane, sorprendentemente numerosi sono invece i musei che la capitale ospita, da quello di arte contemporanea a nord di Kārgar Ave (dalla singolare forma a spirale che ricorda il ben più noto Museo Guggenheim di New York), a quello dei tappeti che, su due piani, raccoglie più di 100 esemplari provenienti da ogni parte del Paese e testimoni di diverse epoche, dal XVI secolo in poi, allo stesso complesso di musei Sa’d Ābād , composto da circa 10 musei, di cui fa parte appunto il Palazzo Bianco di cui sopra.
Degni di nota sono inoltre il Museo Nazionale d’Iran , detto anche “Museo Archeologico” proprio perché conserva preziosi reperti risalenti all’età preislamica tra cui ceramiche, oggetti in terracotta e sculture in pietra portati qui per lo più dagli scavi fatti a Persepoli, Rey e Ismā’īl Ābād (qui si possono ammirare ad esempio una collezione di bronzi del Luristan, o il bassorilievo della sala delle udienze del tesoro di Dario I risalente al VI secolo a.C., o l’uomo di sale, la salma di un minatore che visse probabilmente tra il III e il IV secolo e perfettamente conservata proprio grazie al sale).
Il Museo del Periodo Islamico ospita, su due piani, una collezione di oggetti di arte islamica tra cui ceramiche, tappeti, altri tessuti, miniature e incisioni su legno e pietra; al primo piano si trova un santuario letteralmente circondato da volumi del Sacro Corano scritti in epoche differenti e con caratteri diversi.
Di diversa natura è il Museo dei Gioielli che raccoglie dipinti e preziosi con cui si adornavano i monarchi safavidi raccolti in giro per le terre d’Europa e Asia per abbellire le proprie corti nella capitale Isfahān: di particolare pregio il trono del Pavone tempestato per volere dello shah Fath Ali di ben 26.733 gemme preziose nel 1798 (il trono, chiamato originariamente “del sole”, prende il nome dalla donna amata dallo shah e conosciuta da tutti come la Signora Pavone), la Corona Kiani, realizzata per lo stesso Fath Ali, il Globo di gioielli composto da più di cinquantamila pietre preziose in smeraldi, rubini e diamanti, del peso totale di 34 kg, e “il mare di luce” (Daryā-yé Nūr) , diamante rosa del peso di 182 carati, forse il diamante grezzo più grande al mondo.

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