Suggestivo il colpo d’occhio che offre la capitale iraniana che per il resto è del tutto lontana dall’essere una città calda arroccata su se stessa: il caldo si fa sentire spesso a Tehran, è vero, ma più a causa dello smog, che affligge la città e fa di essa una delle città più dense di polveri sottili e inquinate al mondo; per il resto Tehran è una città dagli inverni rigidi e dove nevica più spesso di quanto si possa immaginare.
Le montagne a nord, quelle dell’ Elburz , costituiscono un punto di riferimento, e non a caso sono anche dette la ” stella polare di Tehran “, utili a non smarrirsi in una città in continua espansione, che ha conosciuto un processo di inurbamento piuttosto selvaggio ma che ha pur sempre seguito una tipica struttura a griglia .
La capitale, comunque, non è omogenea nelle sue parti e attraversandone le strade che la attraversano da nord a sud, tra cui la principale arteria denominata Kheyabun – e vali – yeasr , è possibile notare come Tehran sia divisa sostanzialmente in due parti con un’altrettanto evidente divisione di classi: a sud c’è la parte più trafficata, umile ed economica della città, a nord invece, risalendo dalla valle, la parte più residenziale, moderna, con ampi viali alberati (l’aria si fa più salubre e fresca grazie alla vicinanza dei monti) e piena di centri commerciali e di negozi alla moda.
Questa è la vera Tehran del XXI secolo: immensa, contrastante, del colore grigiastro tipico di uno sviluppo sfrenato e incontrollato, e illuminata dai colori vivaci dei bazar ai margini delle strade, fatta di picchi alti con i suoi palazzoni di cemento e le montagne dello Zagros che l’abbracciano e sembrano osservarla dall’alto. Una città che va oltre i neri chador della tradizione e mostra oggi la sua faccia più moderna. Il boom della città parte negli anni Cinquanta ,quando lo sviluppo legato per gran parte ai proventi petroliferi ha cominciato ad attirare sempre più gente dalle zone rurali del Paese e ha portato alla costruzione selvaggia di autostrade e palazzi a molti piani, senza un’effettiva coerenza architettonica .
Sovraffollamento, traffico e smog colpiscono negativamente il visitatore che non può fare a meno di fuggire non appena può sui monti, all’aria pulita, come la maggior parte degli iraniani stessi. Tuttavia la capitale iraniana affascina sempre i turisti per la cordialità dei suoi abitanti, la varietà etnografica che la caratterizza e il gran bazar situato al centro della città: una città dentro la città.

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