Prodotto in Iran un biosensore economico per determinare il sesso del neonato

Ricercatori iraniani dell'Università di Yazd hanno prodotto un biosensore capace di determinare il sesso del feto in poco tempo.

Il sensore ha elevata selettività e sensibilità e può essere prodotto a basso costo. Sono stati compiuti sforzi nella progettazione del sensore che deve utilizzare nano particelle a prestazioni elevate.

I vecchi metodi comunemente utilizzati per determinare il sesso del nascituro richiedono macchinari high-tech e qualche volta non sono affidabili. I metodi a determinazione molecolare non hanno una sensibilità appropriata e sono molto lunghi e costosi. I ricercatori hanno escogitato un metodo capace di individuare il sesso del feto nelle prime fasi dello sviluppo con concentrazioni molto basse di DNA (addirittura su scala picomolare).

In questa ricerca è stato utilizzato il metodo elettrochimico usato per produrre nano particelle d'oro. Le ragioni di questa scelta stanno nella semplicità di questo metodo paragonato a quello chimico, nel gran numero di nano particelle prodotte, nell'assenza di contaminazione delle nano particelle con sostanze chimiche e nell'abilità di controllare le dimensioni delle particelle agendo sulla corrente e sul potenziale.

Per ricavare il sensore è stato dapprima costruito un elettrodo a pasta di carbonio. La superficie dell'elettrodo è stata poi coperta con nano particelle d'oro grazie al metodo voltmetrico ciclico. Poi la catena del DNA è stata collegata alle nano particelle: è stata preparata una soluzione di DNA tiolato con una concentrazione ottimale, e gli elettrodi sono stati messi nella soluzione per un determinato lasso di tempo. La produzione della catena di DNA nella soluzione è stata ottenuta con l'utilizzo di un enzima specifico per evitare l'uso del lungo metodo PCR.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati in Analytical Biochemistry, vol. 443, numero 2, dicembre 2013, pp 132-138.

Fonte: Farsnews

L’Iran vince il campionato asiatico giovanile di lotta

I lottatori della nazionale di lotta greco-romana dell'Iran hanno vinto il campionato asiatico giovanile disputatosi a Ulan Bator, in Mongolia.

Il secondo giorno di gara, due atleti iraniani hanno raggiunto la finale per il terzo posto. Dal momento che l'Iran aveva vinto cinque medaglie d'oro e una d'argento già nel primo giorno, è diventato campione indipendentemente dai risultati degli altri due incontri.

Reza Khadri ha sconfitto venerdì il suo rivale kazako nella categoria 50 kg, ma è stato sconfitto dal suo rivale indiano nell'incontro successivo e lotterà con un atleta giapponese per il terzo posto.

Un altro atleta iraniano, Babak Razmpoush, ha sconfitto il suo rivale mongolo nella categoria 120 kg, ma ha perso l'incontro successivo contro un lottatore cinese. Anche Razmpoush si è qualificato per la finale del terzo posto, dove se la vedrà con il vincitore del match Kirghizistan-India.

Nella prima giornata del torneo, giovedì scorso, i lottatori iraniani hanno vinto cinque medaglie d'oro nelle categorie 60, 66, 74, 84 e 96 kg, oltre a un argento nella categoria 55 kg.

Behrouz Maleki, categoria 55 kg, ha battuto i suoi rivali dal Kirghizistan e dal Giappone prima di arrivare in finale, dove è stato sconfitto da un atleta della Mongolia ricevendo così l'argento.

Ali Arsalan, 60 kg, ha sconfitto rivali provenienti dal Kazakistan, dalla Corea del Sud e dall'India e ha vinto la medaglia d'oro.

Ramin Taheri, 66 kg, ha vinto un altro oro per l'Iran dopo aver regolato uno dopo l'altro atleti giapponesi, kirghizi, sudcoreani e tagiki. L'Iran ha vinto un altro oro nella classe 74 kg grazie a Payam Bouyeri, che ha battuto atleti provenienti da Cina, Giappone, Kazakistan e Kirghizistan.

Ali Sharifi, classe 84 kg, ha vinto un altro oro, dopo aver battuto rivali cinesi, uzbeki e ancora cinesi.

Un altro iraniano, Mohammad Ebrahimi, ha sconfitto atleti provenienti da Mongolia, Corea del Sud e Kazakistan e ha così vinto l'ennesimo oro per la sua squadra nella categoria 96 kg il primo giorno del torneo.

Il campionato asiatico giovanile di wrestling freestyle comincerà a Ulan Bator il prossimo sabato.

Fonte: Irna

La Fase 19 del giacimento di South Pars è stata completata al 76%

La Fase 19 dell'enorme giacimento offshore di South Pars è stata completata al 76% e oltre.

Le trivellazioni nella piattaforma C sono terminate mentre sono ancora in corso nelle piattaforme A e D.

Altri 15 pozzi devono essere scavati in questa fase di sfruttamento di South Pars, giacimento che l'Iran condivide con il vicino Qatar. La Fase 1 e la Fase 19 sono vicine l'una all'altra.

La raffineria della Fase 19 riceve 57 milioni di metri cubi al giorno di gas acido misto, condensati di gas, acqua e altre sostanze.

La Fase 19 è stata assegnata da Pars Oil & Gas Company a un consorzio composto da Petropars Limited, Petropars Iran e IOEC (Iranian Offshore Engineering and Construction Company) grazie a un contratto EPC.

Fonte: Shana

Il commercio estero dell’Iran aumenta rapidamente

Il rapporto dell'Amministrazione doganale dell'Iran suggerisce che il commercio con l'estero non legato al petrolio è aumentato in modo significativo negli ultimi due mesi.

Le esportazioni nel periodo indicato sono state pari a circa 8,154 miliardi di dollari, che è il 30% in più rispetto allo stesso arco di tempo dell'anno precedente.

Le importazioni del paese sono state pari a 7,688 miliardi di dollari, il che mostra un aumento del 35% rispetto all'anno precedente.

L'anno fiscale iraniano inizia il 20 marzo e il rapporto delle Dogane copre il periodo dal 20 marzo al 20 maggio.

Secondo l'Amministrazione delle dogane, le esportazioni di Teheran sono state poco più di 6 miliardi di dollari nei primi due mesi del 2013, il 2% in meno rispetto all'anno precedente.

Le importazioni del paese sono state di 5,7 miliardi di dollari nei primi due mesi dello scorso anno, circa il 33% in meno rispetto al 2012.

Così, il commercio non petrolifero iraniano mostra un significativo incremento anche rispetto al periodo di tempo antecedente le sanzioni internazionali imposte al paese a metà del 2012.

L'ultimo rapporto dell'Amministrazione doganale registra un significativo aumento delle esportazioni di prodotti sotto sanzione da parte dell'Occidente, compreso il gas liquido (GPL), i prodotti petrolchimici e i condensati derivati dal gas.

Il GPL è un tipo di gas liquido che comprende propano e butano. I condensati di gas sono una sorta di petrolio leggero e costoso e sono estratti dai giacimenti di gas.

I paesi occidentali hanno allentato alcune sanzioni imposte all'Iran nel novembre del 2013 grazie all'accordo raggiunto sul nucleare.

Sulla base della relazione, le esportazioni di propano liquefatto e butano liquefatto sono state pari, rispettivamente, a 375 milioni di dollari e a 247 milioni di dollari negli ultimi due mesi.

Lo scorso anno, le esportazioni di propano liquefatto e butano liquefatto furono pari a 137 milioni di dollari e a 144 milioni, rispettivamente. In altre parole, le esportazioni di GPL dell'Iran sono aumentate di 2,2 volte da un anno all'altro.

Il rapporto indica anche che l'Iran ha esportato 3,03 miliardi di condensati di gas e 1,991 miliardi di prodotti petrolchimici nei primi due mesi dell'anno in corso.

Secondo il rapporto delle Dogane, l'Iran ha esportato 1,239 miliardi di condensati di gas e 1,717 miliardi di prodotti petrolchimici nel corrispondente periodo dello scorso anno.

In altre parole, le esportazioni di gas condensato dell'Iran sono aumentate di 2,4 volte. Anche le esportazioni di prodotti petrolchimici sono aumentate considerevolmente.

I condensati di gas e i prodotti petrolchimici rappresentano la metà delle esportazioni non petrolifere dell'Iran.

Fonte: Isna

Gli europei sono infastiditi dall’aumento del commercio tra Stati Uniti e Iran

Gli europei si lamentano del fatto che il commercio tra USA e Iran stia aumentando mentre le aziende del Vecchio Continente soffrono a causa delle sanzioni contro l'Iran volute proprio dal governo americano.

Secondo i dati compilati da Bloomberg, anche se il commercio Europa-Iran è venti volte superiore a quello USA-Iran, il business a stelle e strisce è aumentato del 35% a partire dal 2011, mentre la quota dell'UE è scesa del 77%.

Secondo Bloomberg, alcuni funzionari hanno detto che è ingiusto che le esportazioni americane soprattutto alimentari, farmaci e apparecchiature mediche aumentino mentre le aziende europee soffrono e le banche sono multate perché fanno affari con paesi colpiti da sanzioni.

“L'Unione Europea deve affrontare questi problemi parlando con gli Stati Uniti”, ha detto Marietje Schaake, membro olandese del Parlamento europeo che ha fatto parte della Commissione Affari Esteri di Strasburgo.

“Le sanzioni americane contro l'Iran hanno avuto un impatto negativo sulle aziende dell'Unione Europea,” ha detto Schaake, che ha visitato l'Iran lo scorso dicembre.

“Le divisioni tra gli alleati sulle misure da adottare contro l'Iran possono colpire gli sforzi congiunti USA-UE che mirano a punire Vladimir Putin per l'occupazione della Crimea,” ha detto Ian Kearns, direttore di European Leadership Network, un'agenzia di consulenze con sede a Londra guidata da ex funzionari UE.

Sempre secondo Bloomberg, gli USA (un tempo uno dei maggiori partner commerciali dell'Iran), si sono chiamati fuori da un giro d'affari di 400 miliardi di dollari dopo che i rapporti tra i due paesi andarono in frantumi in seguito alla Rivoluzione islamica del 1979.

Fonte: Bloomberg