Energia: gas e minerali redditizi per le casse iraniane

Positivo il bilancio fatto in questi giorni dal governo che, passando all’esame le diverse fonti energetiche di cui dispone l'Iran e i relativi introiti, ha potuto salutare con entusiasmo il nuovo inizio d'anno, grazie alle esportazioni di gas, ma non solo.

Sono già state esportate, infatti, più di 1,112,000 tonnellate di gas condensato e circa 33,000 tonnellate di zolfo dall'inizio dell'anno dal sito di Assaluyeh secondo quanto reso noto dal direttore e responsabile energetico della zona nella provincia meridionale di Bushehr dove si trova un'area di 100Kmq di impianti e raffinerie.

Oltre al gas, tuttavia, negli ultimi anni sul fronte energetico l'Iran ha potuto contare anche sui numerosi giacimenti minerari di cui è ricco: solo negli ultimi 5 anni (periodo compreso nel quarto piano di sviluppo socio-economico del governo) sono stati estratti più di 2 miliardi di tonnellate di minerali tra cui ferro, rame, carbone, oro e titanio. Sono più di 50 i progetti di esplorazione ed estrazione mineraria avviati in questi ultimi cinque anni.

Nuovi uffici di Free Trade Zone iraniani presto in India

Teheran farà aprire prossimamente a Mumbai, in India, nuovi uffici da dove sarà possibile promuovere speciali aree duty-free in cui il commercio di beni provenienti dall'Iran venga facilitato dall'abbattimento di tasse e barriere doganali, attraendo e favorendo gli investimenti stranieri.

Questo è quanto emerge dalle parole di Hamid Baqaei, segretario del Consiglio di coordinamento delle zone a libero commercio in Iran che auspica l'apertura a breve di numerose agenzie iraniane free-trade in molti Paesi del mondo, tra cui l'Italia. Molti iraniani espatriati all'estero, oltre ad imprenditori stranieri, già investono in queste zone usufruendo delle agevolazioni fiscali e burocratiche che comportano.
Tra gli obbiettivi prossimo-futuri di Hamid Baqaei anche Pakistan, Turchia, Russia, Arabia Saudita, Malesia, Spagna e Germania dove verranno promosse nuove FTZ iraniane.

La promessa di maggiore cooperazione economica Iran-Libano

Vicini e collaborativi sul piano politico, parlando dei recenti rapporti tra Iran e Libano non si può dire altrettanto sul piano economico, dove la collaborazione fra i due Paesi potrebbe essere migliore e più redditizia per entrambi.

Questo è quanto emerso dalle parole, forse un po' polemiche, del ministro iraniano per lo sviluppo urbano, Seyyed Ali Lotfizadeh, durante la cerimonia d'apertura dei lavori della VI commissione di cooperazione economica Iran-Libano che si sono tenuti a Teheran lunedì scorso. L'Iran avrebbe tutte le competenze e tutti i mezzi necessari per sostenere l'economia dei vicini libanesi se solo il governo di Beirut aprisse maggiormente le proprie frontiere alle filiali di istituti di credito iraniani, ad esempio, o anche solo a nuovi esercizi commerciali, fiere e esposizioni che porterebbero una ventata di aria nuova all'economia libanese e alle casse dello stato. Nelle parole di Seyyed Ali Lotfizadeh anche il progetto di migliorare i collegamenti tra Iran e Libano attraverso nuove reti ferroviarie e stradali e connessioni aeree aggiuntive.

Condizione imprescindibile affinché la nuova partnership economica sia efficace, però, sarebbe quella di istituzionalizzare maggiormente i rapporti economico-commerciali tra i due Paesi, secondo Teheran, attraverso l'apposita costituzione di comitati permanenti e la de-burocratizzazione dei rapporti diplomatici attraverso la rimozione dei visti governativi.