Nel museo di Arte Contemporanea di Tehran in mostra i capolavori della pittura

Il Museo d’Arte Contemporanea di Teheran mette espone in questi giorni alcune opere pittoriche internazionali, perlopiù provenienti da Occidente, molte delle quali messe in mostra al pubblico per la prima volta in assoluto.

Circa una trentina le opere finora mai esposte; 150 in tutto i quadri di cui è composta la mostra intitolata ““Manifestazione dell'Arte Contemporanea”” e che spaziano dall'espressione minimalista a quella tipica dell'impressionismo.

In galleria, quadri di Picasso, Pollock, Chagall, Monet e Matisse. Per l'occasione, numerose personalità artistiche e istituzionali hanno presieduto la cerimonia d'inaugurazione lo scorso lunedì; per l'Iran presenti il ministro per gli Affari Culturali Hamid Shahabadi e Mahmud Shaluii, direttore del museo che ospita l'evento.

Positivo il parere di Shahaba che si ritiene soddisfatto della riuscita della manifestazione e dell'apporto che tutto il governo ha saputo dare: ““La Repubblica Iraniana è orgogliosa di possedere uno dei migliori musei d'arte al mondo”” ha dichiarato il ministro ““questo luogo è il frutto del lavoro che per anni gli artisti iraniani hanno svolto con cura e amore per l'arte, producendo grandi opere originali, ma sforzandosi anche di far arrivare qui, a Teheran, alcuni tra i maggiori capolavori internazionali.

In questo modo diamo la possibilità a tutti di apprezzare delle migliori opere pittoriche al mondo ma anche di promuovere l'arte iraniana competitiva e apprezzata a tutti i livelli””.

Nel corso della cerimonia d'apertura è stato premiato con una medaglia all'onore Shahbazi-Moqaddam che per 30 anni ha dedicato la propria vita al museo d'arte contemporanea di Teheran che oggi, anche grazie al suo lavoro, ospita più di 40.000 opere d'arte provenienti da tutto il mondo e perlopiù risalenti al periodo compreso tra il 1973 e il 1977. In esposizione anche manufatti iraniani aggiunti alla collezione esistente solo dopo la Rivoluzione Islamica.

Nuovo memorandum di intesa tra Iran e Montenegro

Sono stati accordati nuovi accordi tra l’Organizzazione Iraniana per la Sicurezza e gli Scambi e l'equivalente Commissione montenegrina: la firma avverrà solo a margine della 35° conferenza internazionale delle Commissioni di Sicurezza per gli scambi commerciali che si terrà a Montreal, in Canada, a cui anche i rappresentanti iraniani saranno presenti.

Un nuovo passo avanti per la sicurezza economica e commerciale è stato quindi compiuto dall'Iran che già negli anni passati ha frimato protocolli d'intesa simili con Filippine, Malesia, Indonesia e Brasile, ma anche Oman, Pakistan e Kyrgyzstan.

A rafforzamento della cooperazione internazionale, l'Organizzazione iraniana ha anche concluso accordi con la Banca per lo Sviluppo Islamico e l'Istituto malesiano di Finanza Islamica.

Tra i progetti futuri, invece, nuovi protocolli d'intesa sembrano essere riservati a Tailandia, Azerbaijan, Macedonia e Bolivia.

Già a +9% la produzione di alluminio in Iran. Affari anche per l’Italia

In appena due mesi dall'inizio del nuovo anno, secondo il calendario iraniano, in Iran sono stati prodotti ben 51.888 tonnellate di alluminio con un incremento percentuale del 9% sul totale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Alla base dei numeri in crescita un nuovo impianto di estrazione Hormozal, innanzitutto, inaugurato lo scorso gennaio nella città meridionale di Bandar Abbas: una join venture italo-iraniana che ha già creato più di 7.000 posti di lavoro.

L'impianto, che è costato 400 milioni di euro più altri 2 trilioni di rials (circa 200 milioni di dollari), ha una capacità annuale di 147.000 tonnellate: con il suo contributo, la produzione annuale di alluminio nel Paese dovrebbe aumentare del 47% salendo da 310.000 a 457.000 tonnellate finali.

Tra le vecchie compagnie, anche IRALCO e Almahdi Aluminum aprono con il segno positivo: la prima ha incrementato del 33% il volume della propria produzione rispetto all'inizio dello scorso anno, per un valore totale di 32.670.000 dollari di fatturato e 14.585 tonnellate di alluminio già messe in circolazione; per la Almahdi Aluminium, invece, già 18.071 tonnellate di alluminio sono state esportate in apertura d'anno, registrando rispetto al 2009 un aumento del 43% in termini di volumi e del 126% in termini di fatturato.