Un singolare incontro di flauti, chitarra e antichi strumenti persiani oltre ogni confine materiale, nel limbo sensoriale dove la musica accomuna e unisce: il prossimo 25 aprile il Teatro dei Comici di Roma ospiterà un appuntamento insolito in cui quattro musicisti, italiani e iraniani, condivideranno armonie musicali, presente e passato delle proprie vite, e faranno rivivere al pubblico la magia di una vera e propria fusione interculturale, prima ancora che musicale.
L'armonia jazz di Beppe Capozza, chitarrista professionista e compositore musicale, autore del progetto “Cont-anima-zione”, e le vibrazioni della sperimentazione elettronica di Fulvio Marras, produttore artistico, si mescoleranno alle note ipnotiche dei due musicisti, e fratelli, iraniani Reza e Hamid Moshenipour.
Reza nasce a Teheran nel 1976 dove studia la musica classica persiana e il tradizionale târ diplomandosi presso il conservatorio di Teheran; più giovane di qualche anno, il fratello Hamid lo segue in ogni esibizione con il suo tombak, strumento a percussione dell'antica Persia, che suona dall'età di nove anni, e con l'inseparabile flauto.
Grazie alla stima e all'appoggio amici come Giorgio Capozza e Fulvio Marras, oggi per i due fratelli Moshenipour è arrivato il momento di far conoscere anche in Italia l'anima della musica per cui vivono.
Un viaggio immaginifico, come lo definiscono gli stessi musicisti, che segue le fila di un intreccio sempre più stretto e avvolgente tra i suoni e le melodie di strumenti e culture provenienti da luoghi, profumi e ricordi lontani fra loro.
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