Aumenta il lavoro per le donne in Iran, ma alla casa badano ancora loro

Teheran – Il contributo che le donne Iraniane ormai danno indiscutibilmente a livello sociale ed economico al Paese, grazie alle loro molteplici attività occupazionali, non le risparmia ancora dagli oneri della responsabilità domestica a cui, prima, era completamente relegato il ruolo della donna.

Sono queste le conclusioni a cui è arrivato un gruppo di ricercatori dell'Università “Allameh Tabatabaii” lavorando ad uno studio dei problemi cosiddetti famigliari.

Il rapporto finale mostra come a dispetto di una crescente emancipazione per cui le donne iraniane oggi, rispetto al passato, abbiano ridefinito il loro status sociale lavorando alla stregua degli uomini, resista una visione tradizionalista che vorrebbe le donne comunque devote ai lavori domestici e attente all'andamento della famiglia.

Nemmeno l'idea di una equa collaborazione in casa sembra avere del tutto successo, cosicché se le donne più istruite sostengono la validità di una ripartizione dei compiti tra moglie e marito, i loro compagni continuano a pensarla in maniera tradizionale.

Sebbene insomma le donne iraniane ormai passino la maggior parte della propria giornata fuori di casa a lavorare, esattamente come la controparte maschile della società, resta l'aspettativa che sia compito loro sbrigare le faccende domestiche, anche dopo ore di estenuante lavoro.

Una soluzione viene spesso offerta dalla forma di impiego part-time che consentirebbe alla donna moglie e madre di riservare parte della giornata alle faccende domestiche preservando la quiete famigliare e la stima del marito; per quelle, invece, che non rinunciano alla possibilità di fare carriera non resta che improvvisarsi “super – eroine” pagando, però, con un crescente senso di frustrazione che ne impedisce la piena realizzazione come donne e come professioniste.

Secondo i risultati della ricerca, le costrizioni, il moltiplicarsi degli impegni e le contraddizioni di un ruolo a metà tra il moderno e il tradizionale, sono tra le maggiori cause di stress e ansietà tra le Iraniane al giorno d'oggi.

Va meglio però, a quanto pare, a chi preferisce dedicarsi di più alla carriera anziché alla casa: sebbene molte di loro lamentino l'inadeguatezza dei salari percepiti, la percentuale di soddisfazione relativa al lavoro fuori dalle mura domestiche resta significativamente elevata.

Internet piace agli iraniani: la crescita del numero degli internauti in Iran

Teheran – Solo Israele in Medio Oriente conta ancora il numero più elevato di navigatori in Internet rispetto all'Iran. Ma gli iraniani si sanno difendere bene: trascinati perlopiù da una popolazione giovane e intellettualmente vivace, i numeri che l'Internet World Stats ha reso noti di recente, includendo nelle sue raccolta dati 233 tra Paesi e regioni del mondo, mettono in netta evidenza una netta crescita dell'uso di Internet che l'Iran ha fatto registrare negli ultimi anni.

Grazie soprattutto ai ben 7.5 milioni e mezzo di Iraniani che vivono in fuori dal proprio Paese, la percentuale degli iraniani che dimostrano di apprezzare gli usi e le opportunità offerte dalla navigazione in Rete è aumentata del 71% in sette anni (tra il 2000 e il 2007).

Voglia di comunicare con amici e parenti lontani quindi (ma non solo) alla base di un uso massiccio del Web che rende competitive le cifre fatte registrare dagli Iraniani on-line (ben 18milioni fino allo scorso mese di Giugno) rispetto al totale degli internauti nel totale dei Paesi mediorientali: come già detto, solo Israele batte l'Iran in quanto a numero degli utenti della Rete, ma gli Iraniani comprendono comunque più della metà degli utenti in tutto il Medio Oriente (il 53.7%).

Il nuovo mercato dei capitali: l’Iran chiede collaborazione all’Italia

Teheran – L’esperienza italiana nel settore delle privatizzazioni è chiamata a imprimere un marchio decisivo nel nascente, e ancora incerto, mercato iraniano che oggi si apre (almeno in parte) alle capitalizzazioni private.

Una svolta nella storia dell'economia e dei commerci iraniana a cui è chiamato a partecipare il Paese italiano per tramite del suo ambasciatore a Teheran, Alberto Bradanini, che mercoledì scorso, ha incontrato il direttore della Borsa Valori di Teheran, Ali Rahmani.

Al termine dell'incontro, Rahmani e l'Ambasciatore Bradanini hanno reso note le intenzioni di entrambe le parti di rafforzare i rapporti già esistenti sul mercato dei capitali, rendendo effettivi i propositi di una collaborazione attraverso un apporto concreto di esperti del settore che viaggeranno dall'Italia in Iran per approfondire le intenzioni di Teheran e le condizioni della partecipazione.

Rostam e Sohrab di Ferdowsi al Teatro Argentina di Roma

Rostam e Sohrab di Ferdowsi al Teatro Argentina di Roma

Roma – Saranno le marionette di Werner e Christine Heirzer (costruttori del famoso Teatro delle Marionette Schoss Schonbrunn di Vienna), vestite di preziose stoffe iraniane, a mettere in scena sulle musiche di Loris Tjeknavorian le storie di Rostam e Sohrab, personaggi usciti dalla penna dell'antico poeta iraniano Ferdowsi nel pieno splendore della cultura persiana, intorno all'anno mille.

Rostam e SohrabPer la prima volta in Italia, il Teatro Iraniano delle Marionette debutterà in due date al Teatro Argentina il 30 settembre e il 1 ottobre con diciotto storie del Shahnamé, il poema con cui Ferdowsi racconta il combattimento epico (e beffardo) tra padre e figlio, il Re Rostam e il suo unico figlio Sohrab, appunto, lasciando nei secoli a seguire un'impronta indelebile nella narrazione iraniana e in tutta il suo mondo artistico.

Una storia di coraggio e congiure, con un tragico epilogo, ambientata nello sfarzo delle corti persiane di un tempo, sceneggiata in maniera quasi disarmante da semplici marionette, in perfetta sintonia con la tradizione del cosiddetto Teatro di Figura che Behrouz Gharibpour , regista e adattatore dello spettacolo, intende rilanciare in questo modo in collaborazione con l'Istituto di Cultura dell'Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran a Roma.

Behrouz Gharibpour sceglie non a caso Roma come unico (per ora) teatro della sua rappresentazione: è qui che ha vissuto per anni durante la sua formazione accademica in arte drammatica, frequentando assiduamente il Teatro Quirino e lo stesso Teatro Argentina.

Prevendita on-line disponibile sul sito www.teatrodiroma.it.