Roma – Proseguendo un percorso dedicato ai siti archeologici minacciati dai conflitti e dalla violenza, il convegno annuale di archeologia, che si è svolto sabato 9 febbraio a Firenze alla Limonaia di Villa Strozzi, ha avuto quest'anno come titolo “Il patrimonio in prima linea: L'Iran”.
In primo piano c'è la considerazione dei relatori che il patrimonio artistico in molte zone del pianeta è minacciato dai conflitti bellici. L'Iran, in particolare, custodisce alcuni dei più importanti tesori della civiltà umana di tutti i tempi e il convegno intende aiutare a illustrare al pubblico la complessa realtà di questo Paese.
Organizzato dalla rivista “Archeologia Viva” in collaborazione con la commissione Quartiere 4 e con il supporto della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico e del Museo Civico di Rovereto, il convegno è stato introdotto da Piero Pruneti (direttore di “Archeologia Viva”) e Giuseppe D'Eugenio (presidente del Consiglio di Quartiere 4) e si è avvalso degli interventi di Pierfrancesco Callieri (docente di Archeologia e Storia dell'arte iranica all'Università di Bologna), Franco Cardini (docente di Storia medievale all'Università di Firenze), Carlo Giovanni Cereti (docente di filologia, religioni e storia dell'Iran all'Università “La Sapienza” di Roma) e Graziano Tavan (giornalista e inviato in Iran).
Nel corso del pomeriggio è stato inoltre proiettato il reportage fotografico dall'Iran di Giorgio Ceriani e Maurizio Zulian, collaboratore per l'archeologia del Museo Civico di Rovereto.
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