Una delegazione di artisti e diplomatici iraniani visita la città di Palermo

Roma – Questa mattina una delegazione iraniana di artisti e rappresentanti culturali è stata ricevuta da Maurizio Gambino, presidente del consiglio provinciale, a Palazzo Comitini, sede della provincia regionale di Palermo.

Gli ospiti, a Palermo per l'inaugurazione della mostra dedicata alle antiche miniature e calligrafie persiane promossa dalle ““Orestiadi”” di Gibellina che sarà inaugurata il 30 febbraio e durerà fino al 1 aprile al teatro Biondo di Palermo, erano accompagnati da Michele La Tona, direttore della Fondazione, e da Enzo Fiammetta, direttore del Museo ''Trame del Mediterraneo''.

La delegazione comprendeva AliReza Esmaili, direttore dell'Istituto culturale dell'Ambasciata della Repubblica islamica dell'Iran a Roma; AliReza Hosseini Pozveha, direttore dell'ufficio culturale della provincia iraniana di Isfahan; i funzionari dell'Ambasciata di Teheran a Roma, Mohsen Yazdani e Mohammed Jafari Malak, gli artisti Morteza Hosseini Sarbazi e Hassan Dastanpour.

“Accogliamo un popolo che sentiamo vicino al nostro – ha detto Gambino – sul fronte della cultura, dell'arte, delle testimonianze che hanno lasciato in Sicilia. Ma è necessario che questa eredità venga alimentata giorno per giorno, favorendo i rapporti commerciali e gli scambi culturali con un mondo come quello arabo chiamato forse più di altri ad affrontare la sfida della modernità '''. Al termine dell'incontro l'amministrazione provinciale e la delegazione iraniana si sono scambiate dei doni.

Fonte: AdnKronos

Ingresso del bazar di Isfahan

Ingresso del bazar di Isfahan da cui si accede attraverso un'antica porta monumentale sul lato nord della grande piazza imam Khomeini e che si srotola tra mercanzie e bancarelle per circa cinque chilometri di strade affollate e dall'odore speziato verso la moschea del Venerdì.

Il Serpente Rosso

Il “Serpente rosso” È più lungo del Vallo di Adriano e di quello di Antonino messi insieme. Ȉ più antico della Muraglia cinese di oltre mille anni ed è costruito con un materiale più resistente.

Ȉ il monumento più importante tra l'Europa Centrale e la Cina e forse è il muro più lungo che sia stato costruito nell'antichità . Questo muro è conosciuto come il ““Serpente Rosso””.

Una squadra internazionale di archeologi ha lavorato sul monumento a forma di serpente. Il ““Serpente Rosso”” si trova nel nord dell'Iran, prende il nome dal colore rosso dei suoi mattoni ed è lungo almeno 195 km. Un tubo profondo più di 5 metri, portava l'acqua lungo quasi tutto il muro. Più di 30 stazioni fortificate sono allineate lungo il monumento. Una squadra iraniana diretta da Jebrael Nokandeh, lavora sulla muraglia a forma di serpente dal 1999. Nel 2005 è diventato un progetto iraniano e inglese insieme. C'è anche un enigma nascosto dietro il ““Red Snake””.

Chi ha costruito questa sofisticatissima barriera difensiva e perché? Anche la sua lunghezza non è chiara. Il suo confine occidentale è stato sommerso dalle acque del Mar Caspio mentre ad est corre fino agli inesplorati paesaggi montuosi delle Elburz Mountains. Quando fu costruito il muro? C'è chi pensa che fu costruito sotto Alessandro Magno, che nel 330 a.C passò per quei luoghi e morì 7 anni dopo.

Il muro, infatti, è anche chiamato ““la barriera di Alessandro””. Altri pensano che fu costruito nel VI secolo d.C sotto il re persiano Khusrau I. (531-579 d.C.). Muhammad Yusof Kiani e molti dei suoi allievi, pensano invece che fosse databile al II o al I secolo a.C Chi aveva ragione? Non esistono testi antichi che facciano riferimento al muro, nessuna iscrizione e nessuna moneta. La datazione dovrà quindi essere indipendente da questo tipo di informazioni.

Una squadra iraniana diretta da Jebrael Nokandeh, lavora su questa muraglia dal 1999. Nel 2005 divenne un progetto iraniano e inglese. Ed è proprio nel 2005 che Jean-Luc Schwenninger e Dr Morteza Fattahi, rispettamente dall'Università di Oxford e di Teheran sono riusciti a svelare il mistero. Grazie a una moderna tecnica di datazione definita ““luminescenza stimolata otticamente”” (o OSL ““optically stimulated luminescence””) e ai sedimenti del radiocarbonio.

L’Italia investe in Iran

Teheran –- La compagnia italiana “„Edison”“ sfrutterà il giacimento petrolifero Dayyer in Iran. In un arco di tempo di 4 anni verranno investiti per questo progetto 30 milioni di euro. Il relativo contratto è già stato firmato. L'estensione e la data di scadenza del progetto sono sorprendenti se si considera il previsto inasprimento delle sanzioni delle Nazioni Unite e le critiche ai rapporti economici tra la Germania e l'Iran.

La compagnia petrolifera di stato iraniana (NIOC) e la compagnia italiana Edison hanno chiuso un contratto per l'esplorazione e lo sviluppo delle riserve petrolifere nel Dayyer Block (superficie 8.500 kmq) uno dei 17 blocchi petroliferi dell'Iran sul Golfo Persico. La firma ufficiale è stata posta il 9 gennaio 2008 a Teheran, alla presenza dei maggiori rappresentanti delle due compagnie. Erano infatti presenti il vice presidente della Edison Petero Cavano, l'ambasciatore italiano a Teheran, il Ministro per il Petrolio Gholamhossein Nozari e Mahmoud Mohadess, manager del settore esplorazioni del NIOC. In seguito agli accordi il valore provvisorio del contratto per lo sfruttamento del campo ammonta a 107 milioni di dollari. La Edison investirà in quattro anni 30 milioni di euro. La compagnia italiana dovrà effetturare approfondite analisi sul territorio insieme a studi sismografici e trivellazioni di prova. La cifra totale dell'investimento per il progetto, che avrà termine nel 2012, sarà resa nota in seguito ai lavori di esplorazione. Già alla fine di dicembre 2007 il Ministro per il Petrolio aveva intavolato delle trattative con la Edison sull'esportazione in Italia del gas. Secondo le comunicazioni della stampa si parte da una scala di erogazione di oltre 1 bcf/d (bilioni cubici di piedi al giorno “„billion cubic feet per day”“). La Edison voleva inizialmente 1,5 bcf/d. Resta da vedere se tale modifica sia da imputare alle lamentele della popolazione e dei media in merito a un insufficente approvigionamento di gas per la comunità locale durante il molto nevoso inverno 2007/2008 . I media iraniani e internazionali riferiscono con regolarità i numeri da record nello scambio di merci dell'Iran con la VR Cina, la Russia, l'India e con altri Paesi asiatici. In parte si arriva a degli incrementi di tre cifre. Le esportazioni tedesche in Iran sono diminuite nel periodo che va da gennaio a novembre 2007 del 14% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Soprattutto la VR Cina si è inserita in maniera molto forte nel mercato iraniano.