Iran: i media restituiscano al mondo la vera immagine dell’Islam

Khartoum – Il portavoce del ministro degli esteri iraniano, Hassan Qashqavi, ha dichiarato la scorsa domenica che i mezzi di comunicazione di massa e la tecnologia tutta dovrebbero essere meglio utilizzati per lanciare un'immagine positiva della religione islamica.

L'intervento di Qashqavi è avvenuto in occasione della conferenza internazionale su “Islam e Media nel 21″° secolo” che si è tenuta a Khartoum, e a cui Qashqavi ha preso parte guidando la delegazione di giornalisti e produttori iraniani. Obbiettivo annunciato del ministero degli esteri iraniano è quello di giungere ad una cooperazione effettiva tra Sudan e Iran nel campo della comunicazione di massa in modo da difendere la religione islamica da una stereo tipizzazione negativa presso l'opinione pubblica mondiale.

L'ottimizzazione dell'uso dei media dovrebbe, quindi, da un lato neutralizzare la propaganda negativa fatta ai danni dell'Islam, dall'altro a ridurre al minimo le differenze tra i diversi settori della religione islamica, favorendo piuttosto senso d'appartenenza e cooperazione.

“La solidarietà dei media nel mondo islamico è indispensabile a guidare l'opinione pubblica nel giudizio dell'Islam” ha chiosato Qashqavi.

Khatami: la natura e l’essenza delle religioni sono uguali

Teheran – L’ex Presidente iraniano Mohammad Khatami, schierato da tempo in prima persona a favore del dialogo interreligioso, ha dichiarato che l'essenza e la natura di tutte le religioni coincidono tra di loro: le piccole differenze non dovrebbero impedire rapporti amichevoli tra i membri delle diverse confessioni.

Così si è pronunciato Khatami nella conferenza sul “Le religioni nel mondo moderno” che si è tenuta lunedì scorso a Teheran davanti a numerose autorità di calibro internazionale tra cui Romano Prodi e Kofi Annan.

Si è discusso di religione e di coesistenza pacifica nell'attuale contesto di globalizzazione, in relazione ai temi della giustizia, della pace e della democrazia. Il monito di Khatami è andato a tutti i leader religiosi al mondo affinché cerchino le vie migliori al dialogo e alla collaborazione in quello che dovrebbe essere un unico richiamo universale alla pace e alla sicurezza nel mondo.

Un mondo pieno di religione, quindi, che faccia anzi di tutte le religioni un insieme unico di principi guida che possano illuminare l'uomo post-moderno, privo del senso di qualsiasi fede secondo Khatami.

Nel suo intervento, Kofi Annan ha auspicato invece che la religione torni ad essere solo una questione di fede, lontana da strumentalizzazioni politiche che ne insanguinano l'essenza aldilà del fatto che si tratti di Bibbia o di Corano.

VI Concilio Pontificio per il dialogo inter-religioso a Roma

Roma – Nella Città del Vaticano si è tenuto, tra il 28 e il 30 aprile 2008, il VI Colloquio inter-religioso organizzato dal Concilio Pontificio per il dialogo inter-religioso della Città del Vaticano,e l'Organizzazione per il dialogo inter-religioso e per la cultura e le relazioni islamiche di Teheran intitolato “Dialogo tra le religioni. Fede e Ragione nel Cristianesimo e nell'Islam”.

Il tema scelto per questa edizione, “Fede e ragione nel Cristianesimo e nell'Islam” è stato il tema di un'enciclica di Papa Giovanni Paolo II come anche della lettura di sua santità Papa Benedetto XVI a Regensburg nel settembre 2006.

Questi Colloqui inter-religiosi vengono tenuti ogni due anni, alternativamente a Roma e a Teheran, dal 1994. “Il dialogo sta diventando ogni giorno più necessario in risposta alle nuove sfide che siamo tutti chiamati ad affrontare in nome della nostra fede in Dio e dell'impegno che mettiamo al servizio dell'umanità “, ha detto sua Eminenza il Cardinale Jean-Louis Tauran nel suo discorso di apertura al Colloquio.

Il Presidente del Concilio Pontificio per il dialogo inter religioso ha ringraziato il rappresentante della Chiesa cattolica in Iran presente in sala, monsignor Ramzy Gharmou, Arcivescovo di Teheran e ha auspicato una rinnovata collaborazione tra tutti i credenti.