Iran, giornalista avverte: Germania e Francia agguerrite, Italia sia competitiva

Iran, giornalista avverte: Germania e Francia agguerrite, Italia sia competitiva

Farhad Pezeshki, In palio mercato nazionale da 80 mln consumatori e uno regionale da 300 mln
Nell’Iran del dopo sanzioni internazionali, la parola d’ordine per i paesi che vogliono conquistare il mercato della Repubblica Islamica è “essere competitivi”. Lo pensa Farhad Pezeshki, corrispondente da Roma dell’agenzia iraniana Isna, che commenta con Aki-Adnkronos International la visita del 4 e 5 agosto a Teheran del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e di quello dello Sviluppo economico Federica Guidi, insieme a una nutrita delegazione di imprenditori.

“L’Italia – ricorda il giornalista – fin dai tempi dei governi Prodi e D’Alema, ha sempre cercato di svolgere un ruolo positivo e di mediazione tra l’Iran e l’Europa e l’opinione pubblica iraniana se lo ricorda bene”. Esistono inoltre situazioni storiche di vantaggio del nostro paese, che negli anni si è alternato con la Germania al primo posto tra i partner commerciali di Teheran. Ma nel nuovo quadro economico iraniano e globale, secondo Pezeshki, questo potrebbe non bastare.

Soprattutto Francia e Germania stanno dimostrando un interesse enorme per il mercato iraniano. “Dopo la firma dell’accordo di Vienna sul nucleare – ricorda il giornalista – il ministro tedesco dell’Economia, Sigmar Gabriel, è stato il primo esponente europeo a visitare l’Iran”. “La Francia – continua – già molto attiva in Iran nel settore automobilistico, mostra interesse a recuperare terreno in molti altri settori. Ne è prova l’invito che il presidente Francois Hollande ha rivolto all’omologo Hassan Rohani a visitare la Francia a novembre”. Senza contare che anche le aziende statunitensi ora puntano al mercato iraniano.

Con il suo alto potenziale, quindi, l’Italia deve lavorare bene e in fretta per assicurarsi il primo posto tra i partner dell’Iran. “Sarebbe ad esempio di grande utilità – secondo Pezeshki – rafforzare ed espandere le attività delle due camere di commercio italo-iraniana e irano-italiana. In Germania, l’Organizzazione per lo Sviluppo Commerciale Iraniano ha appena acquisito mille metri quadri di uffici al centro di Berlino, che saranno utilizzati come spazio di rappresentanza per le holding iraniane”.

A vantaggio delle imprese italiane c’è il fatto che “sono già attive in Iran in diversi settori, come acciaieria, meccanica e macchinari. L’Italia può inoltre puntare su settori come moda, gastronomia, edilizia e petrolchimica. Nell’opinione pubblica iraniana, Italia significa moda, design e gastronomia e in questi settori gli iraniani preferiscono senza dubbio i prodotti italiani. A questo proposito, un dato interessante è che durante l’embargo le aziende italiane del settore cosmetica non solo hanno mantenuto la presenza in Iran, ma hanno anche aumentato il loro volume d’affari”.

La posta in gioco, secondo il giornalista, non è solo un mercato da 80 milioni di cittadini iraniani. “Il ministro dell’Industria Mohammad Reza Nematzadeh – ricorda – ha dichiarato di recente che l’Iran non è più solo interessato a importare a senso unico beni e macchinari dall’Europa, ma chiede che le aziende esportatrici partecipino attivamente ad alcuni investimenti”. Il senso è che l’Iran, in collaborazione con le aziende europee, potrà “diventare una piattaforma regionale per la coproduzione, cooperazione tecnica ed esportazione verso i paesi vicini”, coprendo, in quella zona, un mercato di 300 milioni di persone.

Infine, secondo il giornalista dell’Isna, rispetto all’Iran l’Italia occupa una posizione di vantaggio in settori non strettamente commerciali, ma con un potenziale economico molto alto. “I rapporti culturali tra i due paesi – dice – sono rimasti molto attivi anche con le sanzioni”.

Il giornalista cita la collaborazione in ambito scientifico e in quello del restauro e dell’archeologia. Ricorda che “a Isfahan i lavori di restauro dei monumenti sono stati eseguiti nell’ambito di accordi di collaborazione tra Italia e Iran avviati dall’Istituto per il Medio ed Estremo Oriente e con il contributo del ministero degli Affari esteri”.

“Sicuramente – dice – c’è molto interesse verso la cultura, l’arte, l’architettura, la moda e il cinema italiani e un ulteriore approfondimento della conoscenza a livello culturale fra i due popoli avrà impatto anche sui rapporti economici e commerciali”.

Mostra “Iran – Arte e Cultura”

Mostra “Iran – Arte e Cultura”

Mostra a Roma sulla civiltà dell’Iran attraverso ceramiche, calligrafie, miniature e immagini del passato e del presente.

l’Istituto Culturale della Repubblica Islamica dell’Iran organizza in collaborazione con l’Organizzazione della Cultura e delle Relazioni Islamiche, il Museo d’Arte Contemporanea di Teheran, il Museo Nazionale d’Arte Orientale “‘Giuseppe Tucci’ e la ““Casa del Cinema”” di Roma il ““mese della cultura iranica”” con la presentazione di una grande mostra di arte contemporanea dedicata alla produzione ceramica, alle calligrafie e alle miniature e completata da una serie di fotografie che illustrano il passato ed il presente dell’Altopiano iranico.

Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’ dal 15 marzo al 19 aprile 2015

Iran o Persia

Iran o Persia

Iran o Persia: ancora oggi quando si parla di questo paese, si parla anche di “Persia” o “Persiani”; ma questi ultimi nomi, in realtà, assumono un’accezione prevalentemente storica e culturale.
Fino a non molto tempo fa, l’Iran veniva chiamato “Persia”.
Per lungo tempo questo nome è stato usato, in occidente, per riferirsi all’Iran, al suo popolo, o ai suoi antichi imperi. Deriva dall’antico nome greco di questo paese, Persis, che a sua volta deriva dal nome del clan principale di Ciro il Grande Pars o Parsa che ha dato il suo nome anche a una provincia dell’Iran meridionale, detta Fārs in lingua persiana moderna. In questa terra, intorno al XII secolo a.C si insediarono le tribù germaniche (ariane).
Secondo Erodoto, il greco ‘padre della storia’, il fondatore della storiografia occidentale, il nome Persia deriva da Perseo, l’eroe mitologico (III libro delle Storie ).
Il 21 marzo del 1935, re Rezā Shāh chiese formalmente alla comunità internazionale di riferirsi al Paese con il nome di Iran, nome che, per altro, deriva proprio da “ariano”, ossia “di nobili origini”. Alcuni studiosi protestarono contro questa decisione, perché il cambio di nome avrebbe separato il Paese dalla sua storia.
Nel 1959, lo shah annunciò che sia il nome di Persia che quello di Iran potevano essere usati indifferentemente.
Attualmente l’aggettivo “persiano” è perlopiù associato all’arte e alla cultura (vedi i tappeti “persiani” o l’architettura “persiana”).
Informazioni sull’Iran

Informazioni sull’Iran

Ordinamento politico: Repubblica Islamica dell’Iran (Jomhuri-ye Eslami- ye Iran)
Tipo di Governo: Repubblica Islamica
Collocazione geografica: Medio Oriente, 32°nord – 53° estMappa Iran
Confini: Nord: Armenia (35Km di confine), Azerbaijan (432km), Turkmenistan (992 Km); Est: Afghanistan (936 Km), Pakistan (909 Km); Ovest: Turchia (499 Km), Iraq (1458 Km).
Capitale: Tehran (10 milioni di abitanti) Città di TehranDivisione amministrativa: 30 province (Ardabil, Azarbayjan-e Gharbi, Azarbayjan-e Sharqi, Bushehr, Chahar Mahall va Bakhtiari, Esfahan, Fars, Gilan, Golestan, Hamadan, Hormozgan, Ilam, Kerman, Kermanshah, Khorasan-e Janubi, Khorasan-e Razavi, Khorasan-e Shemali, Khuzestan, Kohgiluyeh va Buyer Ahmad, Kordestan, Lorestan, Markazi, Mazandaran, Qazvin, Qom, Semnan, Sistan va Baluchestan, Tehran, Yazd, Zanjan)
Giorno di festa nazionale: 1 Aprile (1 Aprile 1979: giorno di proclamazione della Repubblica)
Sistema legale: Esiste una Costituzione approvata tra il 2 e il 3 Dicembre 1979 e successivamente modificata nel 1989 per ampliare i poteri del Presidente della Repubblica ed eliminare la figura del Primo Ministro.
Moneta corrente: Rial iraniano (IRR) Banconota RialPartecipazioni a Organizzazoni Internazionali: CCC, CP, ECO, ESCAP, FAO, G-19, G-24, G-77, IAEA, IBRD, ICAO, ICC, ICRM, IDA, IDB, IFAD, IFC, IFRCS, IHO, ILO, IMF, IMO, Interpol, IOC, IOM, ISO, ITU, NAM, OIC, OPCW, OPEC, PCA, UN, UNCTAD, UNESCO, UNHCR, UNIDO, UPU, WCL, WFTU, WHO, WIPO, WMO, WToO
Popolazione: 68,688,433 di abitanti (Luglio 2006), (69% tra i 15-64 anni, 26.1% tra 0-14 anni, 4.9% sopra i 65 anni)
Età media: 24 anni (maschi 24, femmine 25)
Percentuale di nascite: 17 nascite ogni 1000 abitanti (mediamente 1.8% per donna)
Percentuale di decessi: 5,55 ogni 1000 abitanti
Tasso di crescita: 1.1%
Vita media: 70 anni (maschi 68, femmine 71)
Mortalità infantile: 40.3 decessi ogni 1000 abitanti
Nazionalità: Iraniana
Gruppi etnici: Persiani 51%, Azeri 24%, Gilaki e Mazandarani 8%, Curdi 7%, Arabi 3%, Lur 2%, Baloch 2%, Turkmeni 2%, altro 1%
Religioni: Islam sciita 89%, Islam sunnita 9%, Zoroastrianesimo, Ebraismo, Cristianesimo
Lingue: Persiani e dialetti Persiani 58%, Turco e dialetti turchi 26%, Curdo 9%, Lori 2%, Balochi 1%, Arabo 1%, Turkish 1%, altri 2%
Alfabetizzazione: Totale 79.4% (maschi 85.6%, femmine 73%)   [stime 2003]

Altre informazioni:

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Stato e politica Telecomunicazioni