da iran.it | Dic 27, 2008 | Economia
Teheran – L'Iran ha esportato 7.805 milioni di tonnellate di prodotti petrolchimici, del valore di circa 6 miliardi di dollari, nei primi nove mesi del calendario iraniano (cominciato il 20 marzo 2008).
Secondo un rapporto pubblicato martedì dall'Iran Petrochemical Commercial Company, le esportazioni nel nono mese del calendario persiano (Azar, dal 21 novembre al 20 dicembre) hanno raggiunto le 497.000 tonnellate. Il gas naturale liquefatto, con il 20,9% delle esportazioni totali equivalente a 1671 milioni di tonnellate, è stato il prodotto più esportato. Al secondo posto le esportazioni di etanolo, con 1542 milioni di tonnellate.
Si calcola che l'Iran, entro la fine dell'anno persiano il 20 marzo 2009, produrrà 25 milioni di tonnellate di prodotti petrolchimici; di questi, 13 milioni saranno esportati.
da iran.it | Nov 26, 2008 | Economia
Udine – ''Italia e Iran sono due paesi per certi versi complementari. Voi siete interessati alle nostre risorse energetiche e ad aprire nuovi sbocchi commerciali; noi, invece, alla vostra tecnologia e alla vostra gestione dei mercati''.
Parole dell'ambasciatore Fereidoun Haghbin, Incaricato d'Affari della Repubblica Islamica dell'Iran in Italia, ieri a Udine ospite dellincontro ''Esportare ed investire in Iran'' a palazzo Torriani.
Il meeting, promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Udine, nell'ambito della sua attività di internazionalizzazione, ed in collaborazione con la Camera di Commercio ed Industria Italo Iraniana, ha rappresentato l'occasione per poter fare il punto sui rapporti commerciali che da anni Italia e Repubblica Islamica d'Iran intrattengono efficacemente con buoni margini di profitto.
Le fonti energetiche da una parte, le risorse specializzate e la tecnologia dall'altra: sono questi i termini di compravendita tra i due Paesi che, secondo i dati illustrati nel corso dell'incontro, nel primo semestre del 2008 hanno già scambiato petrolio e gas naturale (dall'Iran verso l'Italia) per il 90% sul totale delle importazioni (1.901 milioni di euro), e viceversa (dall'Italia verso l'Iran) un ammontare di 1.042 milioni di euro complessivi spesi in macchine per impieghi speciali (22% del totale), altre macchine di impiego generale (17%) e macchine ed apparecchi per la produzione di energia elettrica (16%), a cui vanno aggiunti elementi da costruzioni in metallo, tubi e apparecchi elettrici.
In questo modo l'Italia si conferma il primo partner commerciale dell'Iran in Europa con un totale di 2.943 milioni di euro, seguita da Germania (2.095 milioni di euro), Francia e Paesi Bassi.
da iran.it | Nov 3, 2008 | Economia
Teheran - La caduta libera dei prezzi del petrolio che si è registrata negli ultimi mesi ha allarmato a tal punto l'Opec da indurre i Paesi membri a ridurre la produzione del greggio, annuncia il ministro del petrolio iraniano Gholamhossein Nozari.
Il numero dei barili immessi sul mercato potrebbe essere ridimensionato già a partire dai prossimi giorni, secondo quanto anticipato da Nozari; Il prezzo del barile, infatti, dopo avere raggiunto il record di 147 dollari in luglio, è ricaduto sotto i 70 dollari, destabilizzando pesantemente i mercati.
L'Iran sarà quindi tra quei Paesi che, in accordo con il piano di riduzione che è stato deciso la scorsa settimana a Vienna dall'Opec, taglieranno la propria produzione per rientrare nel bilancio generale di 1,5milioni di barili al giorno sul mercato mondiale.
Attualmente Teheran produce fino a 199.000 barili di greggio al giorno. “Il taglio alla produzione dell'Opec continuerà finché non si otterrà una stabilità sui mercati”, ha aggiunto Nozari.
da iran.it | Ott 24, 2008 | Economia
Mosca – Dopo un summit a tre svoltosi a Mosca lo scorso 21 Ottobre, Iran, Qatar e Russia, che da sole controllano quasi i due terzi delle riserve di gas al mondo, sembrano sempre più vicine a creare un cartello del gas molto simile a quello già esistente per il mercato del gregio.
Dopo anni di trattative e indecisioni legate soprattutto all'atteggiamento cauto di Mosca, oggi è più la paura che altro ad imprimere una svolta: se l'attuale GECF (Gas Exporting Countries Forum) arriverà effettivamente a trasformarsi in Opec vero e proprio, con le sue leggi interne e il controllo dei prezzi, sarà dovuto infatti ad una reazione logica che i grandi produttori di gas stanno avendo guardando all'altro mercato energetico, quello del petrolio con i prezzi in caduta libera.
Insomma, la stessa Gazprom, che pretendeva maggiore flessibilità all'interno del gruppo di comando, oggi accetta l'ipotesi di accelerare i tempi e siede al tavolo delle trattative con il ministro del Petrolio iraniano Gholam Hossein Nozari e con il ministro dell'Energia di Doha, Abdallah ben Hamad al-Attiyah, in attesa del prossimo incontro dei 14 Paesi membri del GEFC che si terrà il 18 Novembre. Possibile già in quella data la firma dell'accordo comune.
Tuttavia, se Nozari ha parlato di “un punto di svolta” nella cooperazione tra Teheran, Mosca e Doha, in casa Gazprom, dopo le recenti tensioni con l'Europa legate al conflitto Russia-Georgia, si preferisce non parlare di “Opec”, bensì di “un organismo permanente che serva a garantire affidabili e stabili forniture energetiche in tutto il mondo”, senza eccessiva rigidità .
L'Europa, insomma, resta un partner irrinunciabile per i russi che hanno ancora in ballo il progetto del gasdotto Eni-Gazprom South Stream, pronto (sulla carta) per il 2013.
da iran.it | Ott 8, 2008 | Economia
Teheran - Apposite aree in Iran godranno presto di agevolazioni economiche con l'obbiettivo di rendere più facile l'esportazione di gas verso Paesi terzi e guadagnare ancora una buona fetta del mercato mondiale energetico.
Il progetto è stato ufficialmente annunciato dal direttore della compagnia nazionale per l'esportazione del gas (NIGEC, National Iranian Gas Export Company): Reza Kassaizadeh, durante una conferenza sul tema, ha ribadito l'importanza per l'Iran di aumentare le quantità di gas esportato, in quanto Paese prospero di risorse energetiche.
In tal senso, la NIGEC ha già adottato nuove scelte strategiche che la porteranno ad implementare gli accordi commerciali già esistenti con Cina, Russia, le Repubbliche centro-asiatiche e gli Stati che si affacciano sul Golfo Persico, senza dimenticare le nuove partnership con la Turchia e i Paesi dell'Unione Europea.