Apre sabato a Tehran il primo Expo sulla scultura in Iran

Teheran –- Più di 200 sculture realizzate da 150 artisti caratterizzeranno la prima esposizione nazionale mai avuta in Iran che verrà inaugurata sabato 8 Novembre nella capitale all'interno del più ampio “Forum degli Artisti Iraniani”.

Il valore complessivo delle opere esposte è stato valutato dagli esperti fino a un massimo di 4milioni di rials (all'incirca 4000 dollari) secondo il segretario della mostra Kurosh Golnari che ha anche caldamente invitato settore pubblico e privati ad acquistare le opere in esibizione. Scopo della mostra è, infatti, quello di promuovere e finanziare il mercato della scultura in Iran, introducendo fino al 20 Novembre prossimo (data di chiusura dell'expo) i lavori dei più promettenti tra gli artisti iraniani emergenti.

Uno sforzo di promozione della scultura iraniana quindi massiccio, sponsorizzato dall'Associazione degli Scultori Iraniani, l'Organizzazione per l'Arte di Teheran, il Forum Nazionale degli Artisti Iraniani e la rivista d'arte “Tandis”.

Un catalogo di tutte le sculture sarà distribuito durante l'inaugurazione: sarà possibile così avere subito una panoramica generale di tutte le opere esposte, di cui la più alta risulta misurare all'incirca 2 metri, mentre la più piccola soli 30 centimetri.

Tributo al regista iraniano Shirdel al prossimo festival Mediale a Roma

Roma –- Un riconoscimento speciale alla carriera cinematografica di Kamran Shirdel sarà uno degli eventi principali del prossimo Festival del cinema asiatico “Mediale” che si terrà per la sua nona edizione a Roma tra dal 15 al 23 novembre.

Nato a Teheran poco meno di settant'anni fa, Kamran Shirel è uno dei registi iraniani di maggior fama grazie ai suoi noti documentari tra cui “Solitude Opus 1,” “The Morning of the Fourth Day,” “The Night It Rained,” “Women's Quarter” e “Teheran Is the Capital of Iran.”

Shirel prenderà parte personalmente al festival per il quale sono previste due conferenze stampa da parte del regista iraniano, più una significativa rassegna di alcuni tra i suoi migliori documentari mai realizzati.

Un altro lavoro che parla di Iran, invece, aprirà la rassegna cinematografica: si tratta di “The Lovers' Wind”, documentario scritto e diretto dal compianto regista francese Albert Lamorisse.

Presto i lavori per il nuovo film di Rahman Rezaei “Un viaggiatore da Roma”

Presto i lavori per il nuovo film di Rahman Rezaei “Un viaggiatore da Roma”

Teheran – Sarà girato interamente a Teheran, ma avrà in sé anche una partecipazione italiana, il nuovo lavoro che Rahman Rezaei si appresta a realizzare dopo la sua ultima uscita nelle sale cinematografiche “Questa canzone non è romantica”.

Questa canzone non è romantica

Il film, la cui sceneggiatura è stata scritta da “Afsar Shayan”, è la storia di un archeologo iraniano di fama internazionale che dopo 30 anni di lontananza decide di tornare nel proprio paese. Non si sa molto altro di più riguardo al film, e anche la notizia secondo cui alle riprese parteciperanno ben due attori italiani è tutta da confermare: il regista, infatti, dichiara di aver preso accordi con i due attori ma preferisce ancora non fare nomi. Non resta che attendere la firma del contratto e l'inizio delle riprese per saperne di più.

Rezaei come regista ha già realizzato diversi film tra cui i più noti “Atanazi” (Eutanasia) e “Dokhtarn-e Entezar” (Le Ragazze di attesa).

Iran: i media restituiscano al mondo la vera immagine dell’Islam

Khartoum – Il portavoce del ministro degli esteri iraniano, Hassan Qashqavi, ha dichiarato la scorsa domenica che i mezzi di comunicazione di massa e la tecnologia tutta dovrebbero essere meglio utilizzati per lanciare un'immagine positiva della religione islamica.

L'intervento di Qashqavi è avvenuto in occasione della conferenza internazionale su “Islam e Media nel 21″° secolo” che si è tenuta a Khartoum, e a cui Qashqavi ha preso parte guidando la delegazione di giornalisti e produttori iraniani. Obbiettivo annunciato del ministero degli esteri iraniano è quello di giungere ad una cooperazione effettiva tra Sudan e Iran nel campo della comunicazione di massa in modo da difendere la religione islamica da una stereo tipizzazione negativa presso l'opinione pubblica mondiale.

L'ottimizzazione dell'uso dei media dovrebbe, quindi, da un lato neutralizzare la propaganda negativa fatta ai danni dell'Islam, dall'altro a ridurre al minimo le differenze tra i diversi settori della religione islamica, favorendo piuttosto senso d'appartenenza e cooperazione.

“La solidarietà dei media nel mondo islamico è indispensabile a guidare l'opinione pubblica nel giudizio dell'Islam” ha chiosato Qashqavi.

Nozari: possibile una nuova riduzione della produzione di petrolio

Teheran –- La caduta libera dei prezzi del petrolio che si è registrata negli ultimi mesi ha allarmato a tal punto l'Opec da indurre i Paesi membri a ridurre la produzione del greggio, annuncia il ministro del petrolio iraniano Gholamhossein Nozari.

Il numero dei barili immessi sul mercato potrebbe essere ridimensionato già a partire dai prossimi giorni, secondo quanto anticipato da Nozari; Il prezzo del barile, infatti, dopo avere raggiunto il record di 147 dollari in luglio, è ricaduto sotto i 70 dollari, destabilizzando pesantemente i mercati.

L'Iran sarà quindi tra quei Paesi che, in accordo con il piano di riduzione che è stato deciso la scorsa settimana a Vienna dall'Opec, taglieranno la propria produzione per rientrare nel bilancio generale di 1,5milioni di barili al giorno sul mercato mondiale.

Attualmente Teheran produce fino a 199.000 barili di greggio al giorno. “Il taglio alla produzione dell'Opec continuerà finché non si otterrà una stabilità sui mercati”, ha aggiunto Nozari.

Tre Premi per film iraniani al Religion Today Film Festival

Tre Premi per film iraniani al Religion Today Film Festival ospite a Roma nella Università Pontificia Salesiana, tra cui il Premio Religion Today “Nello spirito della fede”, il Miglior film a soggetto ed il Miglior cortometraggio.

Il Religion Today Film Festival si è svolto parallelamente al Festival Internazionale del Cinema a Roma.

Premio Religion Today “Nello spirito della fede”: “A span of Heaven” di Ali Vazirian (Iran)

“Esplorando il significato di Paradiso nel contesto dell'Islam, questo film si confronta con il desiderio di denaro e potere e si focalizza su come scoprire il cammino verso il Paradiso. Il film mostra che questo è il cammino dei servi scelti da Dio e dei buoni samaritani che servono gli ultimi dei nostri fratelli e sorelle. Questa storia ben costruita e originale richiama l'attenzione di un pubblico di bambini e adulti e ci mette a confronto con ciò che conta nella vita e con ciò che davvero vogliamo compiere nel cammino verso il Cielo”

Miglior film a soggetto: “The night” di Rasul Sadrameli (Iran)

“Seguendo la classica storia simbolica di due uomini ammanettati insieme, Sadrameli esamina il conflitto di due esseri umani molto differenti tra loro, entrambi costretti dalle proprie missioni a battersi spirtualmente con Dio e tra loro. Attraverso l'aiuto di un intremediuario compassionevole e una conversione fatta di piccoli passi, uno onora la madre morente presso il santuario di Imam Reza a Mashad e l'altro riesce a rispondere alle proprie necessità nel modo in cui voleva. Be scritto e diretto, con un cast superbo, questo film è sia commovente che provocatorio”

Miglior cortometraggio: “Come on, everybody is asleep!” di Zoreh Zamani (Iran)

“Religion Today promuove, attraverso il mezzo cinematografico, una cultura di dialogo e pace tra le religioni, missione che questo film incarna perfettamente. Questa è una storia intereligiosa che utilizza metafore classiche quali il muro tra due giardini, la ricerca di Dio tramite la bussola e la stretta di mano tra un cristiano e un musulmano. “Come on, everybody is asleep!” mostra come l'innocenza dei bambini può rilevare cosa è veramente importante nel metter insieme due mondi differenti”.

Iran, Russia e Qatar vicine ad un Opec del Gas

Mosca – Dopo un summit a tre svoltosi a Mosca lo scorso 21 Ottobre, Iran, Qatar e Russia, che da sole controllano quasi i due terzi delle riserve di gas al mondo, sembrano sempre più vicine a creare un cartello del gas molto simile a quello già esistente per il mercato del gregio.

Dopo anni di trattative e indecisioni legate soprattutto all'atteggiamento cauto di Mosca, oggi è più la paura che altro ad imprimere una svolta: se l'attuale GECF (Gas Exporting Countries Forum) arriverà effettivamente a trasformarsi in Opec vero e proprio, con le sue leggi interne e il controllo dei prezzi, sarà dovuto infatti ad una reazione logica che i grandi produttori di gas stanno avendo guardando all'altro mercato energetico, quello del petrolio con i prezzi in caduta libera.

Insomma, la stessa Gazprom, che pretendeva maggiore flessibilità all'interno del gruppo di comando, oggi accetta l'ipotesi di accelerare i tempi e siede al tavolo delle trattative con il ministro del Petrolio iraniano Gholam Hossein Nozari e con il ministro dell'Energia di Doha, Abdallah ben Hamad al-Attiyah, in attesa del prossimo incontro dei 14 Paesi membri del GEFC che si terrà il 18 Novembre. Possibile già in quella data la firma dell'accordo comune.

Tuttavia, se Nozari ha parlato di “un punto di svolta” nella cooperazione tra Teheran, Mosca e Doha, in casa Gazprom, dopo le recenti tensioni con l'Europa legate al conflitto Russia-Georgia, si preferisce non parlare di “Opec”, bensì di “un organismo permanente che serva a garantire affidabili e stabili forniture energetiche in tutto il mondo”, senza eccessiva rigidità .

L'Europa, insomma, resta un partner irrinunciabile per i russi che hanno ancora in ballo il progetto del gasdotto Eni-Gazprom South Stream, pronto (sulla carta) per il 2013.

L’educazione ai diritti umani prioritaria per Nazanin Boniadi

Washington –- “La conoscenza è potere, e più la gente conosce i propri diritti, più è in grado di difenderli”: così parla l'attrice Nazanin Boniadi su America.gov.

L'attrice, che è nata in Iran ma vive e lavora da anni negli Stati Uniti, è da tempo impegnata nelle campagne di sensibilizzazione ai diritti umani sanciti nella DichiarazioneUniversale del 1948. Boniadi ha fatto notare nella sua intervista un dato allarmante, o che quanto meno lascia riflettere: secondo indagini recenti, infatti, su un campione di persone intervistate la maggior parte sarebbe stata in grado di riconoscere i personaggi del cartone animato I Simpson molto più di enunciare almeno tre dei 30 articoli contenuti della Dichiarazione.

Ancora bambina quando con i genitori lasciò Teheran per sfuggire ai tumulti della rivoluzione, Nazanin Boniadi ha studiato biologia molecolare in California e poi seguito la sua passione per l'arte, prima fra tutte quella della recitazione: tra i film TV in cui ha recitato ricordiamo Iron Man (2008) e Charlie Wilson's War (2007); attualmente ricopre invece un ruolo chiave nella serie General Hospital dell'ABC.

Quella della promozione di un'immagine positiva degli Iraniani è l'altra grande passione dell'attrice che sfrutta oggi la sua visibilità pubblica per gettare luce sul suo Paese d'origine ben oltre le ombre che ancora si allungano dall'11 Settembre.

Khatami: la natura e l’essenza delle religioni sono uguali

Teheran – L’ex Presidente iraniano Mohammad Khatami, schierato da tempo in prima persona a favore del dialogo interreligioso, ha dichiarato che l'essenza e la natura di tutte le religioni coincidono tra di loro: le piccole differenze non dovrebbero impedire rapporti amichevoli tra i membri delle diverse confessioni.

Così si è pronunciato Khatami nella conferenza sul “Le religioni nel mondo moderno” che si è tenuta lunedì scorso a Teheran davanti a numerose autorità di calibro internazionale tra cui Romano Prodi e Kofi Annan.

Si è discusso di religione e di coesistenza pacifica nell'attuale contesto di globalizzazione, in relazione ai temi della giustizia, della pace e della democrazia. Il monito di Khatami è andato a tutti i leader religiosi al mondo affinché cerchino le vie migliori al dialogo e alla collaborazione in quello che dovrebbe essere un unico richiamo universale alla pace e alla sicurezza nel mondo.

Un mondo pieno di religione, quindi, che faccia anzi di tutte le religioni un insieme unico di principi guida che possano illuminare l'uomo post-moderno, privo del senso di qualsiasi fede secondo Khatami.

Nel suo intervento, Kofi Annan ha auspicato invece che la religione torni ad essere solo una questione di fede, lontana da strumentalizzazioni politiche che ne insanguinano l'essenza aldilà del fatto che si tratti di Bibbia o di Corano.