Via libera agli investimenti americani in Iran

Annunciato il ritiro delle vecchie sanzioni economiche all’'Iran da parte del Consiglio Nazionale Americano per il Commercio con l'Estero, si riapre la partnership commerciale tra i Paesi del Nord America e l'Iran, con grande soddisfazione del capo della Camera di Commercio iraniana Mohammad Nahavandian.

Nessuna limitazione, dunque, agli investimenti di quelle aziende americane che volessero in futuro scommettere sul mercato iraniano, e per facilitare ancora di più i rapporti il governo iraniano promuoverà nei prossimi mesi l'istituzione di una commissione tecnica iraniano-americana in grado di favorire il flusso di informazioni fra le aziende iraniane e quelle a nord del nuovo continente.

Le limitazioni poste in passato dal governo statunitense al commercio con Teheran sarebbero ormai illogiche e inadeguate secondo Mohammad Nahavandian, ancor più se collocate nel quadro di un'economia globale che sta soffrendo una crisi senza pari.

L'Iran, ha aggiunto nelle recenti dichiarazioni il presidente della camera di commercio iraniana, a differenza degli americani non ha mai intralciato le iniziative imprenditoriali a stelle e strisce sul proprio territorio, auspicando anzi una fattiva collaborazione fra i Paesi nell'ottica di una crescita economica vantaggiosa e parimenti condivisa.

L’Ambasciata Italiana a Tehran commemora la scomparsa di Mohsen Ebrahim

Scomparso all'età di 58 anni, lo scrittore e traduttore di opere italiane in lingua Farsi, Mohsen Ebrahim, verrà ricordato solennemente con una cerimonia che si terrà giovedì 13 maggio, in serata, presso la scuola italiana “Pietro della Valle” a Teheran.

Iraniano di nascita (1952, Shapour – Teheran) e ponte tra due Paesi che amava moltissimo, l'Iran e l'Italia, M. Ebrahim ha trascorso molti anni a Roma, dove ha studiato arte, e si è distinto non solo per le sue opere di indiscusso pregio narrativo e per la fumettistica a cui si è abilmente dedicato, ma anche per le numerose traduzioni di opere italiane cominciando a collaborare da giovanissimo con il ministro della cultura iraniana a Teheran. Il suo amore per la letteratura lo ha spinto a tradurre in persiano opere di Italo Calvino, Natalia Ginzburg e Dino Buzzati. Di quest'ultimo in particolare, M. Ebrahim amava l'eleganza del linguaggio “mai osceno o volgare” riconoscendo una certa affinità culturale della narrativa buzzatiana con la letteratura persiana legata secondo lo studioso al “mondo solitario” e chiuso di Buzzati che richiamerebbe la chiusura politica in Iran, oltre che alla sua conoscenza del deserto e della memoria storica del popolo tartaro. Celebre la traduzione in Farsi de “Il deserto dei Tartari”.
Durante la cerimonia funebre dello scrittore a Teheran, lo scorso 22 febbraio, erano presenti non solo amici e parenti, ma anche alte cariche politiche.

La compagnia Shahriar Tandis e Peykare a salvaguardia dell’arte iraniana

A riparo dall'oblio del tempo e dall'erosione degli agenti atmosferici, abili artigiani che hanno a cuore l'arte iraniana lavorano nei laboratori del villaggio di Amirieh riproducendo fedelmente opere d'arte che altrimenti sfuggirebbero alla memoria di molti.

Così, da quindici anni, la compagnia internazionale Shahriar Tandis and Peykare finanzia interamente, e senza alcun patrocinio governativo, l'operato di decine di artisti che riproducono fedelmente le più importanti opere del passato persiano, i più celebri passaggi della stria, così come piccole statue raffiguranti i personaggi chiave della cultura iraniana, da quelli della letteratura contemporanea, a quelli del lontano passato.

In questo modo oggi è possibile ammirare numerose riproduzioni all'interno della galleria aziendale come la statua di Ariobarzano, satrapo persiano che ebbe un celebre scontro con Alessandro Magno, o una riproduzione fedele del “Cilidro di Ciro”, blocco cilindrico di argilla che contiene un'iscrizione in accadico cuneiforme del re Ciro II di Persia ed è attualmente custodito al British Museum.

Nel cortile del Palazzo di Niavaran a Teheran, invece, si trovano riuniti 33 rifacimenti fedeli nelle forme e nei colori delle iscrizioni volute nei secoli dai re persiani e sparse nei siti storici d'Iran e che non è possibile ammirare nella versione originale per ragioni di sicurezza e salvaguardia.

L'esemplare esposizione consente così di tramandare anche alle nuove generazioni un pezzo della storia artistica, e non solo, iraniana.

L’Organizzazione dell’Aviazione Civile Iraniana si riunisce a Tehran

Si apre lunedì 3 maggio il decimo meeting dell'agenzia regionale iraniana dell'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile che discuterà della supervisione e della sicurezza dei voli nazionali ed internazionali compresi tra i 29,000 e i 41,000 piedi d'altezza.

Dopo il summit regionale in Medio Oriente, a cui hanno preso parte Iraq, Egitto, Arabia Saudita, Siria, Oman, Kuwait, Bahrain, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Yemen e Libano, arriva per l'Iran il momento di discutere sui punti caldi dell'aviazione nazionale puntando l'attenzione soprattutto sul tema della sicurezza in volo e sulla necessità di dotare gli aerei di altimetri precisi.
L'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile, agenzia specializzata delle Nazioni Unite, lavora da anni sulla codificazione delle norme internazionali per la navigazione aerea, promuovendo un trasporto passeggeri in regime di sempre maggiore sicurezza da garantirsi attraverso ispezioni frequenti, regole severe per tutti sulle infrastrutture e l'impegno comune per la prevenzione di interferenze illegali.

Prerogativa dell'organizzazione è, inoltre, quella di definire il protocollo internazionale per le indagini sugli incidenti aerei in collaborazione con le autorità per la sicurezza del trasporto aereo dei paesi aderenti alla Convenzione di Chicago.

Al via l’estrazione di greggio sull’isola di Hengam

La compagnia petrolifera di Stato iraniana ha ufficialmente dato inizio all'estrazione di petrolio dal giacimento dell'isola di Hengam, imponente risorsa di greggio e gas naturale scoperta nel 1975 nello stretto di Hormuz.

Allo stato attuale l'Iran estrae 4,500 barili di greggio al giorno, ma la piattaforma, che da un anno frutta già all'Oman qualcosa come 10,000 barili al giorno, rappresenta una concreta prospettiva di crescita degli utili della compagnia iraniana nel breve periodo, come annunciato nelle previsioni dell'amministratore delegato Mahmoud Zirakchianzade:
“Non appena lanceremo la seconda fase di sviluppo del processo di estrazione del petrolio dal sito di Hengam, la nostra produzione giornaliera di greggio raggiungerà i 25,000 barili. Questa fase” aggiunge Zirakchianzade “verrà avviata entro la fine dell'anno, inteso secondo il calendario iraniano” (20 Marzo 2011 ndr).

Nove uffici all’estero per il Ministero del Commercio Iraniano

Saranno aperti in Iraq, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Brasile, Sudafrica, Russia e Afghanistan i nuovi uffici rappresentativi del Ministero presieduto dal ministro Babak Afqahi che ha dato notizia dell'approvazione del consiglio dei ministri all'agenzia stampa iraniana Mehr News.

Scommette tutto sul commercio, dunque, il governo iraniano che in questi giorni fa sapere, attraverso il suo portavoce, che non solo si doterà di nove, nuovi uffici rappresentativi all'interno di Paesi da sempre strategici per l'import-export iraniano, ma ha già messo a punto anche un piano di implementazione della capacità commerciale di petrolio del Paese.
Secondo il ministro Afqahi, l'esportazione di servizi informatici e ingegneristici lo scorso anno ha fruttato ben 3.1 miliardi di dollari all'Iran; stretti soprattutto i rapporti con Turchia, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Siria e Kazakhstan, per quanto riguarda i vicini di casa, ma anche Russia, Cina, India e Venezuela che hanno consolidato ormai da anni le loro partnership commerciali con il Paese.

Già 11 i progetti realizzati da imprese iraniane in Iraq e negli Emirati Arabi; 7 quelli invece attualmente in fase di realizzazione in Oman e Azerbaijan.

Tehran ospiterà la decima edizione del Building and Construction Expo

Giunte ormai al loro decimo appuntamento internazionale, numerose compagnie provenienti da tutto il mondo si riuniranno nella capitale iraniana dal 3 al 6 Agosto 2010 per la note fiera internazionale dell'industria delle costruzioni.

Un'estate calda, dunque, per molte aziende del settore edilizio che sfrutteranno ancora una volta l'occasione di incontrarsi tutte sotto lo stesso tetto dello spazio fieristico permanente di Teheran, ormai piazza d'affari per imprenditori arabi, tedeschi, belgi, olandesi, ma anche canadesi e australiani, senza scordare la massiccia presenza asiatica registrata nella scorsa edizione grazie alla presenza di aziende cinesi, malesiane e sudcoreane.
In quattro giorni di evento verranno esposti macchinari di costruzione ed equipaggiamento per l'edilizia, ascensori, gru, travi in legno, tetti e parquets, ma anche tubi, porte, finestre, colori per pareti, materiali isolanti e molto altro ancora.

Artisti iraniani trionfano a Venezia

Sette artisti iraniani, tra illustratori e grafici, sono stati premiati dall'Associazione Culturale Teatrio di Venezia durante due separati concorsi a cui hanno preso parte giovanissimi creativi da ogni parte del mondo.

Nella competizione dedicata alle illustrazioni su stampa, quest'anno dedicata al tema “La donna cannone”, hanno trionfato tre artisti della famosa casa editrice iraniana Shabaviz: i disegni di Nasim Azadi e Golnaz Servatian arricchiranno da questo momento il catalogo ufficiale del concorso, mentre una menzione d’onore è stata riservata dalla giuria a Pegah Kazemi.
Sul fronte del concorso grafico, invece, i lavori di Parastu Haqqi, Mahshid Darabi, Roya Oladhaji e Marjan Qaemi sono stati riconosciuti tra i migliori e i più adatti a raccontare “Venezia ieri, oggi e domani” e andranno anch'essi a completare le pagine del catalogo finale.

Anime musicali si fondono

Un singolare incontro di flauti, chitarra e antichi strumenti persiani oltre ogni confine materiale, nel limbo sensoriale dove la musica accomuna e unisce: il prossimo 25 aprile il Teatro dei Comici di Roma ospiterà un appuntamento insolito in cui quattro musicisti, italiani e iraniani, condivideranno armonie musicali, presente e passato delle proprie vite, e faranno rivivere al pubblico la magia di una vera e propria fusione interculturale, prima ancora che musicale.

L'armonia jazz di Beppe Capozza, chitarrista professionista e compositore musicale, autore del progetto ““Cont-anima-zione””, e le vibrazioni della sperimentazione elettronica di Fulvio Marras, produttore artistico, si mescoleranno alle note ipnotiche dei due musicisti, e fratelli, iraniani Reza e Hamid Moshenipour.

Reza nasce a Teheran nel 1976 dove studia la musica classica persiana e il tradizionale târ diplomandosi presso il conservatorio di Teheran; più giovane di qualche anno, il fratello Hamid lo segue in ogni esibizione con il suo tombak, strumento a percussione dell'antica Persia, che suona dall'età di nove anni, e con l'inseparabile flauto.

Grazie alla stima e all'appoggio amici come Giorgio Capozza e Fulvio Marras, oggi per i due fratelli Moshenipour è arrivato il momento di far conoscere anche in Italia l'anima della musica per cui vivono.

Un viaggio immaginifico, come lo definiscono gli stessi musicisti, che segue le fila di un intreccio sempre più stretto e avvolgente tra i suoni e le melodie di strumenti e culture provenienti da luoghi, profumi e ricordi lontani fra loro.

Il Kuwait è pronto a collegare la propria rete del gas con quella iraniana

Il presidente dell'Azienda iraniana per il trasporto del gas ha detto che il Kuwait è interessato ad allacciare la sua rete con quella dell'Iran.
““La rete per il trasporto del gas è già arrivata a Khorramshahr nel sud dell'Iran ed è possibile estenderla ulteriormente in Kuwait”, ha detto Reza Almasi in un'intervista lunedì scorso.

Il piano per collegare le reti dei due paesi comprende un gasdotto sottomarino che arrivi fino al confine kuwaitiano; è un'opera realizzabile in breve tempo considerando le infrastrutture della provincia meridionale del Khuzestan.
L'esportazione annuale di 3-4 miliardi di metri cubi di gas naturale dal giacimento di Pars fino al Kuwait è stata una delle questioni principali sollevate in un incontro dello scorso novembre tra il ministro iraniano del petrolio Masoud Mirkazemi, e il suo omologo del Kuwait, lo sceicco Ahmad Al-Abdullah Al-Sabah.

Secondo le statistiche, le riserve iraniane di gas comprendevano nel 2008 circa 950 trilioni di piedi cubi, una quantità seconda solo a quella della Russia; circa due terzi delle riserve iraniane di gas naturale si trovano in giacimenti non ancora sfruttati.

Il Kuwait ha una modesta quantità di gas naturale. Il paese non è stato in grado di soddisfare la domanda interna di gas naturale, nonostante gli sforzi per aumentarne l'estrazione.