Arriva da Teheran il monito a diminuire il numero di mezzi di trasporto già assemblati all'estero e poi importati in Iran, compresi bus e minibus, i cui costi vengono ritenuti eccessivi per le casse di un Paese in grado di provvedere da sé a soddisfare la domanda interna del mercato dei trasporti.
L'industria metal meccanica iraniana si prepara quindi a far fronte da sé alla crescente domanda di veicoli di piccolo e grosso calibro destinati, perlopiù, alle grandi città come Teheran dove le esigenze di spostamenti rapidi e frequenti aumentano sempre di più e con esse il traffico che congestiona, spesso, le principali arterie cittadine. Secondo il Ministero per l'Industria e le Miniere Iraniano i costi della manodopera in Europa e quelli per il trasporto dei mezzi pesanti dai Paesi trans mediterranei fino in Iran incidono massicciamente sul prezzo finale al mercato di veicoli che possono ormai essere prodotti con facilità e qualità nei risultati dall'industria interna.
Non solo un mero calcolo matematico, dunque, alla base della proposta del dicastero dell'industria che mira senz'altro ad ottimizzare i costi di importazione, ma anche e soprattutto ad incoraggiare ed incrementare la produttività interna ritenuta alla pari degli standard registrati nei paesi immediatamente vicini all'Iran e non. Il provvedimento, tuttavia, se prenderà luogo riguarderà perlopiù i mezzi pesanti e tutti quelli destinati alle attività pubbliche di trasporto e a quelle commerciali, escluse quindi auto e motoveicoli riservati all'uso privato.
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