Vicini e collaborativi sul piano politico, parlando dei recenti rapporti tra Iran e Libano non si può dire altrettanto sul piano economico, dove la collaborazione fra i due Paesi potrebbe essere migliore e più redditizia per entrambi.
Questo è quanto emerso dalle parole, forse un po' polemiche, del ministro iraniano per lo sviluppo urbano, Seyyed Ali Lotfizadeh, durante la cerimonia d'apertura dei lavori della VI commissione di cooperazione economica Iran-Libano che si sono tenuti a Teheran lunedì scorso. L'Iran avrebbe tutte le competenze e tutti i mezzi necessari per sostenere l'economia dei vicini libanesi se solo il governo di Beirut aprisse maggiormente le proprie frontiere alle filiali di istituti di credito iraniani, ad esempio, o anche solo a nuovi esercizi commerciali, fiere e esposizioni che porterebbero una ventata di aria nuova all'economia libanese e alle casse dello stato. Nelle parole di Seyyed Ali Lotfizadeh anche il progetto di migliorare i collegamenti tra Iran e Libano attraverso nuove reti ferroviarie e stradali e connessioni aeree aggiuntive.
Condizione imprescindibile affinché la nuova partnership economica sia efficace, però, sarebbe quella di istituzionalizzare maggiormente i rapporti economico-commerciali tra i due Paesi, secondo Teheran, attraverso l'apposita costituzione di comitati permanenti e la de-burocratizzazione dei rapporti diplomatici attraverso la rimozione dei visti governativi.
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