Firmati nuovi accordi commerciali Iran-Brasile

L'Iran e Brasile, domenica scorsa, in seguito alla visita del presidente brasiliano Lula a Teheran hanno siglato una serie di accordi di tipo commerciale che porteranno ad un incremento del fatturato per un totale di 10 miliardi di dollari in un anno.

Undici i nuovi contratti stipulati dalle parti che riguardano industria, petrolio, energia, minerali, tecnologia e finanza. Innanzitutto le agevolazioni governative alle esportazioni di generi alimentari dal Brasile all’'Iran: 1miliardo di euro verrà stanziato per i prossimi cinque anni a favore del traffico di beni tra i due paesi affinché possa esser reso progressivamente indipendente dai prestiti delle banche straniere. ““Non ha alcun senso che il nostro commercio dipenda ancora così strettamente dalle disposizioni e della benevolenza degli istituiti di credito stranieri”” ha commentato Lula, arrivato a Teheran sabato notte a capo di una nutrita delegazione di 300 esperti di finanza e di politica.

Unione di forze, quindi, da parte dei due presidenti che annunciano battaglia contro un sistema economico globale giudicato inadeguato e affatto equo, asservito alla logica di dominio dei poteri principali: ““Iran e Brasile dovrebbero costruire un futuro brillante e di successo esclusivamente a proprio favore, e negli interessi di altri Paesi indipendenti dai poteri forti nel mondo”” ha aggiunto Ahmadinejad.

Via libera agli investimenti americani in Iran

Annunciato il ritiro delle vecchie sanzioni economiche all’'Iran da parte del Consiglio Nazionale Americano per il Commercio con l'Estero, si riapre la partnership commerciale tra i Paesi del Nord America e l'Iran, con grande soddisfazione del capo della Camera di Commercio iraniana Mohammad Nahavandian.

Nessuna limitazione, dunque, agli investimenti di quelle aziende americane che volessero in futuro scommettere sul mercato iraniano, e per facilitare ancora di più i rapporti il governo iraniano promuoverà nei prossimi mesi l'istituzione di una commissione tecnica iraniano-americana in grado di favorire il flusso di informazioni fra le aziende iraniane e quelle a nord del nuovo continente.

Le limitazioni poste in passato dal governo statunitense al commercio con Teheran sarebbero ormai illogiche e inadeguate secondo Mohammad Nahavandian, ancor più se collocate nel quadro di un'economia globale che sta soffrendo una crisi senza pari.

L'Iran, ha aggiunto nelle recenti dichiarazioni il presidente della camera di commercio iraniana, a differenza degli americani non ha mai intralciato le iniziative imprenditoriali a stelle e strisce sul proprio territorio, auspicando anzi una fattiva collaborazione fra i Paesi nell'ottica di una crescita economica vantaggiosa e parimenti condivisa.