Scomparso all'età di 58 anni, lo scrittore e traduttore di opere italiane in lingua Farsi, Mohsen Ebrahim, verrà ricordato solennemente con una cerimonia che si terrà giovedì 13 maggio, in serata, presso la scuola italiana “Pietro della Valle” a Teheran.
Iraniano di nascita (1952, Shapour – Teheran) e ponte tra due Paesi che amava moltissimo, l'Iran e l'Italia, M. Ebrahim ha trascorso molti anni a Roma, dove ha studiato arte, e si è distinto non solo per le sue opere di indiscusso pregio narrativo e per la fumettistica a cui si è abilmente dedicato, ma anche per le numerose traduzioni di opere italiane cominciando a collaborare da giovanissimo con il ministro della cultura iraniana a Teheran. Il suo amore per la letteratura lo ha spinto a tradurre in persiano opere di Italo Calvino, Natalia Ginzburg e Dino Buzzati. Di quest'ultimo in particolare, M. Ebrahim amava l'eleganza del linguaggio “mai osceno o volgare” riconoscendo una certa affinità culturale della narrativa buzzatiana con la letteratura persiana legata secondo lo studioso al “mondo solitario” e chiuso di Buzzati che richiamerebbe la chiusura politica in Iran, oltre che alla sua conoscenza del deserto e della memoria storica del popolo tartaro. Celebre la traduzione in Farsi de “Il deserto dei Tartari”.
Durante la cerimonia funebre dello scrittore a Teheran, lo scorso 22 febbraio, erano presenti non solo amici e parenti, ma anche alte cariche politiche.
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