Nove uffici all’estero per il Ministero del Commercio Iraniano

Saranno aperti in Iraq, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Brasile, Sudafrica, Russia e Afghanistan i nuovi uffici rappresentativi del Ministero presieduto dal ministro Babak Afqahi che ha dato notizia dell'approvazione del consiglio dei ministri all'agenzia stampa iraniana Mehr News.

Scommette tutto sul commercio, dunque, il governo iraniano che in questi giorni fa sapere, attraverso il suo portavoce, che non solo si doterà di nove, nuovi uffici rappresentativi all'interno di Paesi da sempre strategici per l'import-export iraniano, ma ha già messo a punto anche un piano di implementazione della capacità commerciale di petrolio del Paese.
Secondo il ministro Afqahi, l'esportazione di servizi informatici e ingegneristici lo scorso anno ha fruttato ben 3.1 miliardi di dollari all'Iran; stretti soprattutto i rapporti con Turchia, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Siria e Kazakhstan, per quanto riguarda i vicini di casa, ma anche Russia, Cina, India e Venezuela che hanno consolidato ormai da anni le loro partnership commerciali con il Paese.

Già 11 i progetti realizzati da imprese iraniane in Iraq e negli Emirati Arabi; 7 quelli invece attualmente in fase di realizzazione in Oman e Azerbaijan.

Tehran ospiterà la decima edizione del Building and Construction Expo

Giunte ormai al loro decimo appuntamento internazionale, numerose compagnie provenienti da tutto il mondo si riuniranno nella capitale iraniana dal 3 al 6 Agosto 2010 per la note fiera internazionale dell'industria delle costruzioni.

Un'estate calda, dunque, per molte aziende del settore edilizio che sfrutteranno ancora una volta l'occasione di incontrarsi tutte sotto lo stesso tetto dello spazio fieristico permanente di Teheran, ormai piazza d'affari per imprenditori arabi, tedeschi, belgi, olandesi, ma anche canadesi e australiani, senza scordare la massiccia presenza asiatica registrata nella scorsa edizione grazie alla presenza di aziende cinesi, malesiane e sudcoreane.
In quattro giorni di evento verranno esposti macchinari di costruzione ed equipaggiamento per l'edilizia, ascensori, gru, travi in legno, tetti e parquets, ma anche tubi, porte, finestre, colori per pareti, materiali isolanti e molto altro ancora.

Artisti iraniani trionfano a Venezia

Sette artisti iraniani, tra illustratori e grafici, sono stati premiati dall'Associazione Culturale Teatrio di Venezia durante due separati concorsi a cui hanno preso parte giovanissimi creativi da ogni parte del mondo.

Nella competizione dedicata alle illustrazioni su stampa, quest'anno dedicata al tema “La donna cannone”, hanno trionfato tre artisti della famosa casa editrice iraniana Shabaviz: i disegni di Nasim Azadi e Golnaz Servatian arricchiranno da questo momento il catalogo ufficiale del concorso, mentre una menzione d’onore è stata riservata dalla giuria a Pegah Kazemi.
Sul fronte del concorso grafico, invece, i lavori di Parastu Haqqi, Mahshid Darabi, Roya Oladhaji e Marjan Qaemi sono stati riconosciuti tra i migliori e i più adatti a raccontare “Venezia ieri, oggi e domani” e andranno anch'essi a completare le pagine del catalogo finale.

Anime musicali si fondono

Un singolare incontro di flauti, chitarra e antichi strumenti persiani oltre ogni confine materiale, nel limbo sensoriale dove la musica accomuna e unisce: il prossimo 25 aprile il Teatro dei Comici di Roma ospiterà un appuntamento insolito in cui quattro musicisti, italiani e iraniani, condivideranno armonie musicali, presente e passato delle proprie vite, e faranno rivivere al pubblico la magia di una vera e propria fusione interculturale, prima ancora che musicale.

L'armonia jazz di Beppe Capozza, chitarrista professionista e compositore musicale, autore del progetto ““Cont-anima-zione””, e le vibrazioni della sperimentazione elettronica di Fulvio Marras, produttore artistico, si mescoleranno alle note ipnotiche dei due musicisti, e fratelli, iraniani Reza e Hamid Moshenipour.

Reza nasce a Teheran nel 1976 dove studia la musica classica persiana e il tradizionale târ diplomandosi presso il conservatorio di Teheran; più giovane di qualche anno, il fratello Hamid lo segue in ogni esibizione con il suo tombak, strumento a percussione dell'antica Persia, che suona dall'età di nove anni, e con l'inseparabile flauto.

Grazie alla stima e all'appoggio amici come Giorgio Capozza e Fulvio Marras, oggi per i due fratelli Moshenipour è arrivato il momento di far conoscere anche in Italia l'anima della musica per cui vivono.

Un viaggio immaginifico, come lo definiscono gli stessi musicisti, che segue le fila di un intreccio sempre più stretto e avvolgente tra i suoni e le melodie di strumenti e culture provenienti da luoghi, profumi e ricordi lontani fra loro.