Teheran – L'ultimo film del regista iraniano Majid Majidi, Song of Sparrows (Avaze Gonjeshkha), prenderà parte all'81″° Rassegna degli Oscar tra i film stranieri.
Dopo il successo riscontrato all'ultimo Festival di Berlino, dove la storia melodrammatica di Song of Sparrows è valsa l'Orso d'Argento come miglior attore a Reza Naji, Majid Majidi quindi è chiamato ad affrontare una nuova, importante sfida che potrebbe confermare la sua fama sul palcoscenico internazionale: Majid Majidi è, infatti, l'unico regista iraniano ad aver già ottenuto una candidatura agli Oscar nel 1998 con Children of Heaven.
Allora il film del regista iraniano non convinse per i suoi toni giudicati eccessivamente moralistici, tuttavia Majidi è pronto ora a riprovarci con un prodotto che riprende quelli stessi toni tracciando una critica (pur sempre nostalgica e mai aggressiva) della società moderna in cui capitalismo e tecnologia portati agli estremi starebbero corrompendo l'antica spiritualità degli uomini, e con essa tutti i valori annessi (famiglia, amicizia, rispetto per la natura).
Un'amputazione per così dire sociale che nella pellicola di Majidi travolge la vita del povero allevatore di struzzi costretto ad abbandonare la sua fattoria per fuggire la miseria e riparare in città .
Song of Sparrows ha già convinto la critica chiamata a scegliere un film che potesse rappresentare l'Iran ad Hollywood, vincendo la concorrenza di So Simple (Reza Mir Karimi), Night Bus (Kioumars Pourahmad) e Persian Carpet: non resta ora che aspettare il verdetto della giuria più importante nella notte più importante per qualsiasi regista al mondo.
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