Arriva il visto elettronico per chi vuole viaggiare in Iran

Teheran –- Un visto elettronico (e-visa) per chi non voglia attendere troppo a lungo per visitare le splendide terre d'Iran è la nuova iniziativa del Ministero degli Affari Esteri iraniano che dovrebbe velocizzare le procedure burocratiche necessarie ad accedere al Paese.

Il servizio è già disponibile collegandosi al sito www.evisa.ir e compilando un apposito modulo a cui si viene subito indirizzati direttamente dalla Home Page. Orientarsi è semplice dal momento che il sito prevede versioni in lingua Inglese oltre che Farsi. Dopo 48 ore dalla compilazione corretta del modulo, il richiedente riceve un codice che dovrà essere esibito all'aeroporto d'arrivo in Iran, ottenendo così il rilascio immediato del permesso.

Il Segretario dell'Ufficio per il Turismo nell'ambito dell'Organizzazione per i Beni Culturali Iraniana, Mohammad Reza Poyandeh fa sapere che il servizio di rilascio del visto elettronico è già attivo nel principale aeroporto di Teheran Imam Khomeini, ma sarà presto disponibile anche in altri 10 aeroporti in Iran, tra cui quelli di Mashhad, Shiraz, Isfahan, Tabriz, Kish e Ghesm.

Secondo MohammadReza Poyandeh l'e-visa favorirà non solo lo sviluppo del turismo in Iran, ma aumenterà gradualmente anche la fiducia degli stranieri nel popolo e nelle istituzioni Iraniani.

Un Treno del Turismo in tour in Iran

Teheran –- Per ogni tappa, una cultura differente: è questo il nuovo modo in cui sarà possibile in Iran scoprire davvero tutte le diverse culture che lo compongono, semplicemente viaggiando a bordo di un treno, seguendo un percorso virtuale.

Un treno speciale, di nome Tourism Train, diventerà presto un'installazione permanente nel complesso storico culturale SaudAbad di Teheran, e porterà virtualmente a spasso per l'Iran tutti quei turisti che vogliano approfondire le numerose sorprese culturali che un territorio molto vasto come quello iraniano non sempre rende facilmente accessibili in un unico viaggio.

Le esibizioni illustreranno su schermo tutti i gruppi etnici di cui è composta la popolazione iraniana, aiutando il turista a scegliere quali città o villaggi visitare, magari in breve tempo, a seconda delle proprie preferenze, come spiega la direttrice del centro culturale, Esmat Shayeq.

Sarà dunque possibile esplorare la cultura iraniana a partire dalle tribù nomadi, scoprendo ad esempio quali sono tutt'oggi i loro rituali, come sono organizzate le relazioni in famiglia e come si svolgono i riti del matrimonio e del funerale.

L'iniziativa rappresenta senz'altro un fresco impulso all'industria del turismo, settore promettente dell'economia iraniana che necessita ancora di investimenti e nuove idee.

Il pappagallo di Majid Majidi canterà nella notte degli Oscar

Il pappagallo di Majid Majidi canterà nella notte degli Oscar

Teheran – L'ultimo film del regista iraniano Majid Majidi, Song of Sparrows (Avaze Gonjeshkha), prenderà parte all'81″° Rassegna degli Oscar tra i film stranieri.

Majid MajidiDopo il successo riscontrato all'ultimo Festival di Berlino, dove la storia melodrammatica di Song of Sparrows è valsa l'Orso d'Argento come miglior attore a Reza Naji, Majid Majidi quindi è chiamato ad affrontare una nuova, importante sfida che potrebbe confermare la sua fama sul palcoscenico internazionale: Majid Majidi è, infatti, l'unico regista iraniano ad aver già ottenuto una candidatura agli Oscar nel 1998 con Children of Heaven.

Allora il film del regista iraniano non convinse per i suoi toni giudicati eccessivamente moralistici, tuttavia Majidi è pronto ora a riprovarci con un prodotto che riprende quelli stessi toni tracciando una critica (pur sempre nostalgica e mai aggressiva) della società moderna in cui capitalismo e tecnologia portati agli estremi starebbero corrompendo l'antica spiritualità degli uomini, e con essa tutti i valori annessi (famiglia, amicizia, rispetto per la natura).

Un'amputazione per così dire sociale che nella pellicola di Majidi travolge la vita del povero allevatore di struzzi costretto ad abbandonare la sua fattoria per fuggire la miseria e riparare in città .

Song of Sparrows ha già convinto la critica chiamata a scegliere un film che potesse rappresentare l'Iran ad Hollywood, vincendo la concorrenza di So Simple (Reza Mir Karimi), Night Bus (Kioumars Pourahmad) e Persian Carpet: non resta ora che aspettare il verdetto della giuria più importante nella notte più importante per qualsiasi regista al mondo.

Insostituibile Barbie, anche tra le bambine iraniane

Insostituibile Barbie, anche tra le bambine iraniane

Teheran –- Riaprono le scuole in Iran e subito salta all'occhio come, anche nella scelta degli accessori scolastici, le bambine iraniane non mostrino segni di dubbio: è ancora Barbie la bambola idolo e modello di questa generazione, come di quelle passate.

Nemmeno Sara, la più morigerata controparte creata ad hoc per proporre un'alternativa più consona ai costumi islamici, riesce a scalzare la biondissima bambola americana che tiene in pugno il mercato iraniano e sfavilla su zaini, quaderni e quant'altro occorra tra i banchi di scuola.

La versione islamica di Barbie, insomma, non convince tanto quanto quella tradizionale senza chador, così come già Dara non è mai riuscito a rimpiazzare tra i maschetti eroi ““mondiali”” del calibro de L'Uomo Ragno, le Tartarughe Ninja o Shrek.

Nasce a Roma l’associazione italo-iraniana Alefba

Roma –- Sarà inaugurata lunedì 6 Ottobre, a Roma, l'Associazione Culturale ALEFBA, associazione italo-iraniana dal nome che si rifà direttamente alla pronuncia delle prime due lettere dell'alfabeto iraniano.

Sarà proprio un nuovo ponte tra le due culture, quella italiana e quella iraniana, l'associazione che nasce nel cuore di Roma con l'intento manifesto di promuovere la reciproca conoscenza attraverso il contatto e gli scambi tra soggetti provenienti da culture molto diverse, sempre nella piena consapevolezza che solo in questo modo si possano porre le basi per una convivenza civile.

L'occasione del'inaugurazione storica è data dalla celebrazione del ““Mehregan””, antica festa millenaria iraniana, tra le più importanti assieme al Capodanno persiano, il ““Nowruz””.

Il Mehregan però, a differenza del Nowruz, segna l'inizio dell'anno per la religione zoroastriana, molto diffusa nell'antica Persia, che venera tutt'oggi il dio Zoroastro.

Durante i festeggiamenti del Mehragan, la tradizione vuole che tutti i partecipanti indossino abiti nuovi e imbandiscano tavole colorate a cui sedersi per banchettare tutti insieme: è uso anche preparare dei bigliettini augurali profumati da scambiare con i parenti. La festa nasce come ringraziamento per i doni ricevuti dalla natura, in u n periodo di abbondanza di frutta e verdura per le terre iraniane.

Un percorso che parte, quindi, dalle più remote radici iraniane e intende passare attraverso gli scambi musicali, l'arte artigianale dei tappeti e tutto quanto altro faccia arte intesa come strumento di espressione e partecipazione, comunicazione tra popoli e culture differenti.

All'inaugurazione, in rappresentanza dell'Italia e della città di Roma, prenderanno parte alte cariche istituzionali tra cui il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il Presidente della Provincia di Roma Piero Marrazzo e il Presidente della Regione Lazio Luca Zingaretti.

Presiederanno l'evento anche l'onorevole Roberto Maroni, Ministro degli Interni italiano, e l'onorevole Andrea Antonini a capo del XX municipio di Roma.

Inizio dell'inaugurazione previsto per le ore 10.30 nel palazzo Valentini, via 4 Novembre.

Per ulteriori informazioni visitare il sito http://www.forumcomunitastraniere.it/.