Riprendono gli scavi archeologici nell’antica provincia di Fars

Teheran – Per la quinta volta nella storia del sito archeologico di Sorvan, nella provincia meridionale di Fars, un team di archeologi iraniani e stranieri si appresta a riavviare gli scavi che hanno già portato alla luce reperti risalenti a 8000 anni fa.

Sono iraniani, australiani e britannici gli esperti che danno il via alla nuova stagione: Alireza Asgari, direttore iraniano del team, e Lloyd Weeks dell'Università di Nottingham, dirigeranno i lavori sui reperti del periodo achemenide; dall'altra parte, Cameron Petrie, dell'Università di Cambridge, e l'archeologo iraniano Alireza Sardari, guideranno il team preposto agli studi della sezione preistorica.

Quella di Tol-e Nurabad è un'aerea particolarmente interessante per i ritrovi archeologici le cui origini remote partono dal periodo neolitico (6000 aC) e includono il periodo post-achemenide (1000 aC). Su questo stesso sito, nel 2007, sono state fatte rinvenire le preziose rovine di un palazzo del periodo degli Achemenidi che lascia supporre l'effettiva esistenza della città di Lidoma, più volte citata nelle antiche tavole ritrovate nella zona di Persepoli.

Pur dovendosi dedicare soprattutto proprio allo studio della rinvenuta struttura achemenide, il team di archeologici studierà nel periodo di permanenza anche gli effetti di cambiamenti climatici lunghi 10mila anni sull'intera aerea.

Nel 2009 altri sei siti iraniani entreranno nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco

Teheran – Junko Taniguchi, inviato dell'Unesco a Teheran, ha dichiarato domenica alla CHN che sei nuovi monumenti iraniani verranno inseriti nella lista del Patrimonio dell'Umanità ; questo come apprezzamento per i restauri e le opere di conservazione di cui sono stati oggetto i monumenti.

Le sei opere in questione sono: lo ziggurat di Chogha Zanbil, la piazza di Naqsh-e Jahan, Takht-e Soleiman, Pasargad, la cupola di Soltanieh e il gruppo di chiese storiche di San Taddeo, Santo Stefano e Dzordzor.

Lo scorso anno anche Bisotun, la città  di Bam e Persepolis sono state inserite nella lista del Patrimonio dell'Umanità  dell'Unesco.

Film di 49 paesi al Festival di Fajr

Teheran – Film di 49 paesi saranno proiettati al 27° Festival cinematografico internazionale di Fajr, che si terrà dall'1 all'11 febbraio prossimi in vari cinema di Teheran.Diciannove paesi asiatici, diciotto europei, sette dal continente americano, quattro dall'Africa e uno dall'Oceania proietteranno i loro film durante il gala.I film, sottotitolati in persiano, saranno divisi nelle varie sezioni del festival: film internazionali, asiatici, spirituali e pellicole non in gara. Questa edizione renderà  omaggio a cineasti di fama mondiale con alcune sezioni dedicate a loro.

Saranno proiettati i quattro film di John Ford premiati con l'Oscar: Un uomo tranquillo, Com'era verde la mia valle, Furore e Ombre rosse. Il festival proietterà anche film del celebre regista britannico Mike Leigh in una sezione intitolata: “Mike Leigh, un regista di critica politica e sociale, come Ken Loach.”

Nato in Gran Bretagna nel 1943, Mike Leigh è regista cinematografico e teatrale nonché sceneggiatore e drammaturgo. Cominciò la sua carriera negli anni Sessanta e viene spesso paragonato a Ken Loach poiché realizza film di orientamento sociale incentrati sui conflitti quotidiani della gente comune. Tra i suoi film più noti vi sono Dolce è la vita (1990), Topsy-Turvy (1999) e il working class drama Tutto o niente (2002).

Un'altra sezione del festival, intitolata “Muto ma vivo”, è dedicata ai registi morti nel 2008: qui sarà possibile vedere film di Anthony Minghella (Gran Bretagna), Robert Mulligan (USA), Youssef Chahine (Egitto), Kon Ichikawa (Giappone), Dino Risi (Italia) e Sydney Pollack (USA). Anche il leggendario attore americano Paul Newman (1925-2008) sarà  ricordato: molti suoi film saranno proiettati al festival.
Infine, il festival conferirà  un premio alla carriera alla leggenda di Bollywood Amitabh Bachchan.

Gharibpur presenterà ai londinesi il tradizionale spettacolo di burattini iraniano

Teheran – I londinesi conosceranno il Keimeh Shab-Bazi, una specie di spettacolo di burattini tradizionale dell'Iran (periodo Qajar), durante un workshop; l'evento sarà organizzato in aprile da Behruz Gharibpur al British Museum.

Il workshop sarà eseguito all'interno del programma “Magic of Persia” (MOP), che si terrà dal 9 al 12 aprile.

Ente benefico apolitico e no profit registrato in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, il MOP vuole insegnare ai giovani il valore e il contributo unico della cultura persiana allo sviluppo della società . Gharibpur, inoltre, metterà in scena sei performance con Mobarak, il personaggio principale della maggior parte degli spettacoli Keimeh Shab-Bazi.

Gharibpur, 59 anni, ha già diretto le opere “Macbeth” e “Rustam e Sohrab” nella versione per burattini. Progetta di mettere in scena in Iran “Ashura”, un'altra opera nella versione per burattini sul martirio dell'Imam Hussein e dei suoi seguaci.

Pubblicazione degli studi sull’occhio artificiale della Città Bruciata risalente a 4800 anni fa

Teheran – Tutti gli studi compiuti sull'occhio artificiale di 4800 anni fa proveniente dalla Città Bruciata (Shahr-e Sokhteh) sono stati pubblicati su un bollettino bilingue inglese-persiano all'inizio della scorsa settimana.

“Il bollettino contiene tutti gli studi e tutte le analisi degli esperimenti eseguiti sul bulbo oculare,” Mansur Sajjadi, un esperto della Città Bruciata, ha detto alla CHN lo scorso venerdì.

Il governatorato della provincia del Sistan-Baluchistan ha finanziato la pubblicazione del bollettino, preparato dal Centro culturale della Città Bruciata. Questo bulbo oculare fu scoperto verso la fine del 2006 da un team di archeologi guidato da Sajjadi nella Città Bruciata, risalente a 5200 anni fa; essa si trova a 57 km da Zabol, nella provincia del Sistan-Baluchistan. Apparteneva a una donna di corporatura robusta morta in età compresa tra 25 e 30 anni. Gli studi evidenziano tracce di un ascesso nell'arcata superiore dell'occhio, mentre le tracce lasciate dalla palpebra sono visibili nella parte inferiore.

L'occhio venne fatto con catrame naturale mischiato a grasso animale; per ragioni estetiche, i capillari più sottili furono ricavati con fili d'oro spessi meno di un millimetro. La pupilla è stata posizionata al centro del bulbo e intorno a essa si distinguono linee parallele formanti uno schema a mandorla.

Il bulbo possiede due buchi laterali, usati per fissarlo nell'orbita. Un team di archeologi italiani e iraniani, guidato da Sajjadi, ha cominciato la settimana scorsa la dodicesima stagione di studi sulla Città Bruciata. Il team si propone di classificare le informazioni raccolte durante gli scavi degli anni passati.

FOTO: l'occhio artificiale risalente a 4800 anni fa, scoperto nel 2006 nella Città Bruciata.