Religione ufficiale ben prima dell’avvento dell’Islam, lo zoroastrismo (o mazdaismo dal dio Mazda, o anche magismo dai “magi”, i sacerdoti sacri) è stata per secoli la principale confessione di fede in Iran, quando ancora si chiamava Persia, prima di essere scacciata a ovest dalla religione di Allah e il suo profeta, e a est dagli influssi buddhisti provenienti dall’Estremo Oriente.
Gli zoroastriani sono i seguaci di Zoroastro (Zartosht, Zarathustra), nato probabilmente intorno al 550 a.C. a Mazar-é-Sharif nell’odierno Afghanistan, sebbene diverse località in Iran oggi si contendano i natali di Zoroastro. La religione zoroastriana è stata una delle prime a postulare l’esistenza di un Dio unico e onnipotente, Ahura Mazda. La sua ossatura teorica si basa sul concetto di dualismo, secondo cui tutto è riconducibile alla contrapposizione perenne tra Bene e Male, Vohu Mano (spirito del Bene) e Ahem Mano (spirito del Male), giorno e notte, in una dialettica che divide e spiega il mondo e le sue cose.
La purezza degli elementi è centrale nella teorica zoroastriana. Infatti tipicamente gli zoroastriani non usavano né seppellire i defunti né tanto meno cremarli, per non contaminare terra e aria; essi venivano esposti nelle cosiddette “torri del silenzio” e lasciati in pasto agli avvoltoi. Questa antica pratica oggi è stata sostituita con l’uso di casse in cemento in cui vengono rinchiusi i cadaveri.
Legato all’atto della purificazione e alla sua importanza è l’elemento del fuoco che, sacro, arde perennemente nei templi esistenti, come nel tempio di Yazd in Iran, per l’appunto.
Ricorrenti nel simbolismo zoroastriano sono anche le figure alate, molto ricorrenti soprattutto su antichi monumenti funebri del periodo preislamico. I diversi strati di piume che li caratterizzano simboleggiano la purezza del pensiero e dell’azione.
Dell’antica diffusione della religione zoroastriana in Iran oggi non resta che un gruppo sparuto di 30 mila persone e le tante forme dell’arte persiana preislamica che ricordano, soprattutto nell’architettura, la vocazione persiana per la religione di Zoroastro.
Zoroastriani se ne possono trovare soprattutto a Yazd , ma anche a Shīrāz, Tehran, Isfahān e Kermān; molti di essi, tuttavia, sono stati costretti a riparare in altri Paesi (per esempio in India) dopo la conquista islamica.
Essi si distinguono ancora nell’abbigliamento. Questo vale soprattutto per le donne, che indossano abiti ricamati con colori crema , bianco e rosso , e pur non ricorrendo al chador iraniano, non rinunciano ad avvolgere il capo nell’ hijab .
Nonostante oggi sia relegata a religione di minoranza, lo zoroastrismo torna ad affascinare molti giovani, musulmani e non, che si accostano a conoscere l’antica fede preislamica e ne difendono l’essenza erigendola quasi a simbolo della propria iranicità.

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