L’Iran e la Siria inaugureranno una banca privata a Damasco

Il governo siriano ha dato martedì il via libera alla fondazione di una banca siro-iraniana che prenderà il nome di ““Al-Aman”” e che avrà la sua sede nella capitale siriana. Teheran e Damasco avevano deciso nel 2008 di fondare una banca congiunta con sede nella capitale siriana.

Il capitale iniziale della banca sarà di 1,5 miliardi di sterline siriane (circa 32 milioni di dollari). Saderat Bank, Alghadir Company e Saipa possiedono rispettivamente il 25, il 16 e l'8% delle azioni della banca.
Il restante 51% delle azioni verrà offerto al pubblico sul mercato azionario siriano.

Expo auto di Mashhad: 220 aziende partecipanti

Il numero di aziende iraniane e straniere che parteciperanno alla decima edizione dell’Expo auto di Mashhad ha raggiunto quota 220, un buon aumento rispetto agli anni precedenti.

Venticinque aziende provenienti da Francia, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Cina, India, Emirati Arabi, Malesia, Giappone e Corea del Sud saranno presenti al salone.

L'evento si è tenuto dal 4 all'8 agosto negli spazi della Fiera internazionale permanente di Mashhad.

Centro iraniano per il commercio in Irak a Soleimaniyeh

Il segretario generale della Camera delle Cooperative iraniane ha affermato che entro la prossima settimana l’'Iran aprirà il suo primo centro per il commercio in Iraq, nella città settentrionale di Soleimaniyeh, in modo che le aziende iraniane, soprattutto le cooperative, potranno utilizzare questo centro come base per le loro transazioni con i colleghi iracheni.

Nel corso di una riunione con rappresentanti della Camera di Commercio dell'Iran, Babak Afqahi ha affermato che i commerci con l'Iraq stanno calando sempre di più. Riportando inoltre che: ““Eravamo il primo partner commerciale dell'Iraq, ma nei primi quattro mesi dell'anno iraniano (dal 21 marzo al 21 luglio) vi abbiamo esportato merci per un valore complessivo di 1,2 miliardi di dollari, il che costituisce solo una piccola fetta del mercato iracheno.”” Ha sottolineato inoltre che attualmente è la Turchia il primo partner commerciale dell'Iraq nonché rivale dell'Iran in quell'area, aggiungendo che Ankara ha fatto massicci investimenti in Iraq: mentre l'Iran si compiace per l'apertura del suo primo centro per il commercio in quel paese, la Turchia ne ha già inaugurati dodici.

Meno importazioni di veicoli commerciali per l’Iran: sì agli investimenti interni

Arriva da Teheran il monito a diminuire il numero di mezzi di trasporto già assemblati all'estero e poi importati in Iran, compresi bus e minibus, i cui costi vengono ritenuti eccessivi per le casse di un Paese in grado di provvedere da sé a soddisfare la domanda interna del mercato dei trasporti.

L'industria metal meccanica iraniana si prepara quindi a far fronte da sé alla crescente domanda di veicoli di piccolo e grosso calibro destinati, perlopiù, alle grandi città come Teheran dove le esigenze di spostamenti rapidi e frequenti aumentano sempre di più e con esse il traffico che congestiona, spesso, le principali arterie cittadine. Secondo il Ministero per l'Industria e le Miniere Iraniano i costi della manodopera in Europa e quelli per il trasporto dei mezzi pesanti dai Paesi trans mediterranei fino in Iran incidono massicciamente sul prezzo finale al mercato di veicoli che possono ormai essere prodotti con facilità e qualità nei risultati dall'industria interna.

Non solo un mero calcolo matematico, dunque, alla base della proposta del dicastero dell'industria che mira senz'altro ad ottimizzare i costi di importazione, ma anche e soprattutto ad incoraggiare ed incrementare la produttività interna ritenuta alla pari degli standard registrati nei paesi immediatamente vicini all'Iran e non. Il provvedimento, tuttavia, se prenderà luogo riguarderà perlopiù i mezzi pesanti e tutti quelli destinati alle attività pubbliche di trasporto e a quelle commerciali, escluse quindi auto e motoveicoli riservati all'uso privato.

Investimenti per oltre 5 miliardi di dollari in Iran per il petrolio

Teheran – Gas naturale e petrolio, cuore pulsante dell'economia iraniana, attirano in Iran investitori stranieri pronti a riversare nuovi capitali freschi fino a 5 miliardi di dollari nell'industria della lavorazione dei prodotti primi: lo ha annunciato il presidente della compagnia petrolchimica nazionale che ha salutato con entusiasmo la nuova partnership con dieci capitalisti stranieri pronti a contribuire finanziaramente ai progetti di settore futuri in Iran.

Anche lo scorso anno l'industria petrolchimica ha rappresentato la fetta più importante del prodotto interno lordo iraniano, arrivando a coprire il 95% della produzione stimata dagli esperti per un totale di 4,34 milioni di prodotti (etilene, propilene, buteni, etano, propano ecc. …).
I prodotti dell'industria petrolchimica si definiscono intermedi, in quanto non raggiungono il mercato degli utenti finali, ma sono impiegati come prodotto di partenza per la sintesi di altre molecole. Il presidente, Abdolhossein Bayat, ha anche aggiunto che la compagnia ha avviato da poco un'azienda indipendente in Gran Bretagna per attirare ulteriori investimenti stranieri dopo i nuovi accordi firmati all'estero che porteranno alle casse della compagnia circa 2 miliardi di dollari.